#Vittoria. Individuati gli autori delle minacce al direttore de La Spia

Poliza facebook-squadra-mobileLa Polizia di Ragusa ha individuato altri autori delle gravissime minacce rivolte a Paolo Borrometi direttore del quotidiano on line La Spia di Modica.

Ieri mattina, agenti della Squadra Mobile di Ragusa e di Catania, personale del Commissariato di Vittoria e del Compartimento Polizia Postale di Catania, hanno effettuato perquisizioni domiciliari e informatiche a carico di due soggetti di spiccata caratura criminale, successivamente denunciati.

Le perquisizioni e i sequestri sono stati disposti dalla Procura della Distrettuale Antimafia di Catania che è competente per i reati commessi da soggetti orbitanti in ambienti di criminalità organizzata o commessi con metodologie mafiose.

“Dietro la tastiera di un computer e utilizzando facebook, i due vessavano il giornalista con continue minacce di morte per non far più esercitare liberamente la sua professione – spiegano dalla Questura di Ragusa. La Squadra Mobile ha effettuato “.

La Squadra Mobile, già da mesi, indaga sulle ripetute gravissime minacce rivolte al giornalista e sono state effettuate già decine di perquisizioni che hanno portato anche al di personal computer, smartphone e tablet. E spesso, gli indagati hanno ammesso i fatti, visto che sono stati trovati o con il profilo aperto ancora sul sito del quotidiano on line.

“Nonostante l'ambiente criminale di Vittoria sia piccolo e le perquisizioni e i sequestri fossero già stati comunicati a tutti i pregiudicati – aggiungono dalla Questura – le minacce persistevano a tal punto da diventare sempre più gravi, manifestandosi in modi particolarmente cruenti”.

La Polizia ieri ha proceduto al sequestro di computer, hard disk e smartphone, per effettuare un attenta analisi dei contenuti. Gli indagati hanno subito ammesso, considerata la presenza degli investigatori informatici, le loro responsabilità.  “Forse – aggiungono dalla Questura – per non perdere il possesso dei loro beni per il tempo necessario alle analisi informatiche o per qualche altro motivo, ma rimane il fatto che la Polizia di Stato ha reso edotti i due indagati delle loro responsabilità penali e del fatto che ne risponderanno davanti all'Autorità Giudiziaria”.

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