Un futuro tutto da definire per l’ex caserma di Bisconte

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L'area militare di Bisconte vista dall'alto

In attesa che la delibera di indirizzo della giunta Accorinti, votata il 4 febbraio scorso, si traduca nell'effettiva acquisizione della Caserma Masotto di Bisconte al patrimonio del Comune di Messina, sono diverse le ipotesi sui possibili utilizzi futuri.

Al momento sembra tramontata l'ipotesi di realizzare nel plesso un centro di smistamento per profughi e richiedenti asilo o addirittura un CARA sotto la diretta responsabilità del Ministero dell'Interno.

Nei giorni caldi dell'emergenza Palanebiolo, a cavallo fra dicembre e gennaio, questa possibilità era stata presa in considerazione, ma poi non se n'è fatto nulla.

Il 7 gennaio scorso rappresentanti del ministero della Difesa, della Brigata Meccanizzata Aosta, della Prefettura,  dell'Agenzia Regionale del Demanio, del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche, della Questura e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco hanno anche effettuato un sopralluogo per verificare le reali condizioni della caserma, constatando “la condizione critica di alcune palazzine” , in special modo di quelle lato mare, da più tempo inutilizzate dal personale delle Forze Armate.

Venuta meno l'urgenza da parte del Governo di dotarsi di una struttura analoga alla tendopoli dell'Annunziata nel territorio comunale hanno ripreso quota, a proposito del destino della vasta area, i progetti di natura civile.

Per il vicesindaco Guido Signorino, sentito da Messina.sicilians, sono due le ipotesi di massima al vaglio. “La realizzazione del  secondo palazzo di giustizia -spiega- oppure  quello che è stato definito un polo della solidarietà” .

Cioè un  utilizzo del plesso per diverse finalità di carattere sociale. “I numerosi fabbricati di cui è dotata la caserma Masotto opportunamente ristrutturati potrebbero aiutarci a risolvere molti problemi -dichiara Signorino. Dall'emergenza abitativa alle esigenze connesse a un'accoglienza di profughi e richiedenti asilo secondo standard umani”.

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L'area militare di Bisconte. Nella foto si notano le strutture inagibili recintate

Palagiustizia o polo solidale, l'area per essere riutilizzata  ha bisogno di interventi non di poco conto.  I lavori di ristrutturazione dovranno  in ogni caso prendere  in considerazione i dubbi e le  indicazioni precise che vengono dagli esperti.

“Secondo il vigente piano di assetto idrogeologico -avverte il geologo Antonio Gambino- l'area in cui si trova l'ex caserma, sulla destra idrografica del torrente , è sito di attenzione per quanto attiene la pericolosità idraulica  per fenomeni  di esondazione”.

Il professionista ha inviato nelle scorse settimane una dettagliata nota tecnica all'attenzione della Giunta Accorinti e dei Consigli della IV e V Circoscrizione, suggerendo “adeguate e attente indagini geognostiche” prima di qualunque intervento progettuale.

I fondi per finanziare questi studi, come pure quelli per i lavori di messa in sicurezza sarebbero comunque reperibili, assicura il vicesindaco Signorino.

“Le somme di danaro previste per Messina nell'ambio del PON Città per cui abbiamo trattato con il governo Letta dovrebbero permettere all'amministrazione di programmare adeguatamente e realizzare in tempi certi tutte le opere necessarie a rendere fruibile l'ex caserma”.  

E visto che non c'è ragione perché il nuovo esecutivo che si è appena insediato a Palazzo Chigi azzeri il lavoro svolto finora, si attendono le prossime mosse del nuovo ministro dello Sviluppo economico.

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