Teseos, Santa Rita e punto nascita Papardo, la FP Cgil vuole i fatti
Fatti concreti invece dei soliti proclami che puntualmente restano solo al livello di vaghi impegni. Approfittando del clamoroso ritardo del presidente Crocetta, arrivato ieri a Palazzo Zanca solo con 8 ore di ritardo, il segretario generale della FP Cgil di Messina Clara Crocè non ha perso tempo e ha intercettato l'assessore alla Sanità Lucia Borsellino, sottoponendola ad un fuoco di fila di domande e richieste.
Sindacato e lavoratori giocavano in casa e l'esponente della Giunta Crocetta non si è potuta sottrarre.
Anche perché, complice la lettera di licenziamento in tasca appena ricevuta, i 26 dipendenti della cooperativa Teseos non è che fossero proprio sereni di animo.
E proprio il loro futuro, insieme a quello dei dipendenti della Clinica Santa Rita e della soppressione Punto Nascita del Papardo, è stato uno degli argomenti discussi con la Borsellino.
Per quanto riguarda la vertenza Teseos, la FP Cgil ha stigmatizzato l'atteggiamento dell'ASP5 e della Regione rispetto al loro licenziamento.
I lavoratori erano impiegati nella cooperativa Teseos, socia della SRR della quale l'Azienda Sanitaria detiene il 51% delle quote. A causa dei tagli di spesa obbligatori, l'ASP 5 è obbligata a disfarsi delle proprie azioni, che saranno vendute tramite il bando già pubblicato e in scadenza il 26 novembre prossimo.
“Da quel momento in poi -spiega Clara Crocè- la società diventerà privata. L'impegno assunto dall'assessore Borsellino è che la società che rileverà le quote dell'ASP riassuma una parte dei lavoratori, mentre gli altri saranno utilizzati direttamente dall'Azienda per l'assistenza domiciliare. Nel frattempo, la presidente della Teseos Grazia Romano sarà convocata a Palermo per chiedere la revoca dei licenziamenti”.
Sul fronte della Clinica Santa Rita, la FP Cgil ha preteso e ottenuto la convocazione di un incontro con la proprietà (cui dovranno partecipare anche l'ASP 5 e il curatore fallimentare dell'Ati Hospital) che sarà messa di fonte a un aut aut: o si riapre la struttura oppure i fondi che le sono stati destinati, finora congelati, saranno suddivisi tra le altre cliniche private, che però dovranno assorbire i 53 lavoratori.
“Rimaniamo con i piedi per terra -commenta la Crocè- perché non vorremmo che gli impegni pubblicamente assunti dal presidente Rosario Crocetta durante la visita di ieri in città, si rivelassero gli ennesimi annunci senza seguito. Queste affermazioni, controllate, sono il frutto di precedenti confronti avuti con Crocetta, che soprattutto sul fronte dei servizi riabilitativi cittadini si sono rivelati un buco nell'acqua”.
Totalmente da rivedere anche la follia della chiusura del Punto nascita dell'Ospedale Papardo in vista della creazione dell'Ospedale della Mamma e del Bambino al Piemonte. Un progetto che lascerebbe completamente sguarnita la zona nord della città con evidenti e lapalissiane conseguenze se una donna che vive a Ganzirri o all'Annunziata dovesse andare a partorire dall'altra parte di Messina in viale Europa.
“La Borsellino ha confermato che l'Ospedale della Mamma e del Bambino sarà aperto al Piemonte -commenta il segretario generale della FP Cgil- ma vorremmo capire come farà visto che c'è il progetto ma non ci sono i finanziamenti. L'assessore ci è sembrata piuttosto confusa, anche perché ha ammesso che la decisione è stata presa senza confrontarsi con la Consulta dei Punti Nascita. Abbiamo chiesto la convocazione della Consulta e abbiamo ribadito che anche se va bene l'apertura dell'Ospedale della Mamma e del Bambino al Piemonte, il punto nascita del Papardo non deve essere toccato”.
Aggiornamento 16.55
Dura presa di posizione sui licenziamenti dei lavoratori della Teseos anche dalla Cisl FP di Messina, che sottolinea come sia no stati notificati proprio il giorno della visita del presidente Crocetta.
“Irresponsabilmente -commenta Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl FP- perché eravamo in attesa di incontrare l'assessore Borsellino che, da parte sua, come Crocetta, dispensa speranze e soluzioni”.
Dalla cooperativa non è arrivata alcuna proposta alternativa. “Vi è – continua Emanuele – solo l'incaponimento a dare corso a licenziamenti che sono assai discutibili proprio perché, oltre ad un difetto di procedura, non si tiene conto delle professionalità, dell'anzianità di servizio e della tipologia di servizio svolto dai lavoratori”.
Rispetto alla SRR, Emanuele sottolinea che “trattandosi di società che eroga servizi in favore dei cittadini, non c'è un vero obbligo per procedere allo scioglimento. Inoltre, nello stesso bando di cessione delle quote societarie non c'è traccia di garanzie occupazionali e procedure di passaggio di lavoratori al nuovo ipotetico soggetto che dovrebbe venir fuori da gennaio 2014.
Insomma -conclude il segretario della Cisl FP – una matassa ingarbugliata che rischia di produrre numerose vertenze individuali e collettive a tutela di diritti acquisiti, considerato che i licenziamenti sono stati effettuati in difformità alle procedure, con mancate retribuzioni e mancato riconoscimento degli ammortizzatori sociali a taluni lavoratori per il periodo gennaio-marzo. Come sindacato non abbasseremo la guardia perché non vogliamo contribuire assolutamente a un'altra dismissione per giochi a noi sconosciuti”.