Terrore a Messina: violenza e minacce di morte dei nopontisti inneggiando ad Hamas, ferito un agente
MESSINA. Questo articolo è stato rimaneggiato più volte prima di essere pubblicato. All'inizio pensavamo che avremmo descritto solo una carnevalata come tante dei nopontisti, che per una volta, con i loro appuntamenti “per 4 amici al bar” quanto meno hanno azzeccato il periodo, visto che siamo a Carnevale.
E invece no. Perché man mano che il piccolo corteo avanzava (dalle foto sì e no un'ottantina di persone all'inizio, alle nostre feste negli anni Ottanta eravamo molti di più), sono iniziati i problemi. Violenza verbale e fisica, minacce di morte (“Merde! Preparatevi al fuoco, merde! Ve lo ricorderete, ladri”), lancio di fumogeni, monumenti imbrattati, bombe carta e alla fine anche un poliziotto ferito. Ovviamente, tanti di questi coraggiosissimi facinorosi erano con il volto coperto, non sia mai che poi mamma e papà o gli anziani di famiglia che li mantengono con le loro pensioni li puniscano a dovere. E chissà che tra questi Cuor di Leone non ci siano anche dipendenti pubblici (insegnati, impiegati di enti pubblici e simili), perché allora sì che sarebbe interessante sapere chi sono.
C'è una foto emblematica di quello che sono i noponte (tutti, visto che non ci risulta che quelli che non hanno partecipato alle violenze di oggi pomeriggio, a parte gli studenti dell'UDU, si siano dissociati dalle azioni vergognose di oggi): quella che rappresenta il Palazzo Coppedè, un capolavoro di grazia e bellezza, imbrattato da alcuni manifestanti.
Perché la verità è questa: i nazifascionopontisti (impossibile definirli altrimenti visto che la violenza, sia fisica che verbale è una loro costante) sono istintivamente violenti. Per averne la conferma basta dare un'occhiata alle altre manifestazioni organizzate: anche in quei casi slogan violenti, minacce, striscioni propal. Dimenticando la cosa più importante: la costruzione del ponte sullo Stretto è di nuovo legge da quasi 2 anni e quindi si farà. E forse è proprio questo che sta innervosendo i nopontisti: passo dopo passo ogni passaggio è stato espletato e il via libera del CIPESS e l'avvio dei cantieri stanno per arrivare e non avendo altre frecce nel proprio arco restano solo l'informazione scorretta (come nell'incontro di ieri a Palazzo Zanca), la violenza verbale e fisica e un'invidiabile quanto inutile ipertrofia dell'ego.