Terremoto1908. Un nuovo DNA per i messinesi di oggi
MESSINA. Un dna diverso da quello dei nostri antenati. Modificato dal gas radon che si è sprigionato durante il terremoto del 28 dicembre del 1908. Un'equipe di biologi coordinata da Calogero Ciaccio (fondatore della Banca del cordone ombelicale di Sciacca) e Michela Gesù, dopo aver notato un'anomalia piuttosto rara studia da qualche anno il DNA dei messinesi. Negli uomini una parte di DNA, il sistema HLA, si occupa di intrattenere i rapporti con l'ambiente e risente di eventuali condizioni in cui un soggetto è costretto a vivere. Una molecola, chiamata HLA-DRA11, è presente in quantità piuttosto alta nella popolazione messinese, mentre si abbassa drasticamente più ci si allontana dall'area dello Stretto.
Secondo questi studiosi, l'aumento di questa molecola nel DNA dei messinesi, e in parte anche dei reggini, è addebitabile all'emissione del gas radon sprigionatosi dalla terra subito dopo il terremoto e forse ancora presente in città a causa di alcune fessure che dal sottosuolo lo immettono nell'aria che i messinesi respirano.
Le ricerche portate avanti dal team di biologi hanno già attirato l'attenzione di importanti media americani, come la rivista scientifica Nature Genetics e le attenzione della comunità scientifica mondiale, che però ancora non si pronuncia.
Secondo le prime teorie ipotizzate, il DNA dei messinesi si sarebbe quindi modificato per difendersi dall'emissione del radon e avrebbe anche sviluppato una maggiore resistenza ai tumori ai polmoni.
Quest'ultimo dato sembrerebbe confermato dal numero ridotto di messinesi e reggini che sviluppano un tumore ai polmoni o alle vie respiratori.
Se confermata, questa ipotesi sarebbe rivoluzionaria perché dimostrerebbe che il DNA degli esseri umani può mutare in brevissimo tempo per difendersi da condizione ambientali avverse.