Sul futuro dell’ospedale Piemonte D’Alia bacchetta Accorinti

Ospedale Piemonte
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Sulla lettera inviata dal sindaco Accorinti all'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino sul futuro dell'ospedale Piemonte arrivano le bacchettate del parlamentare UDC Gianpiero D'Alia. Definitivamente archiviato l'idillio dell'anno scorso, ormai il deputato messinese non perde occasione per lanciare strali sull'amministrazione di Palazzo Zanca.

“Il Consiglio comunale aperto del 4 agosto scorso –scrive Accorinti- ha avuto un solo punto all'ordine del giorno: le sorti future dell'ospedale Piemonte.

Dal dibattito in Aula sono emerse tre proposte, a partire dalla necessità, rappresentata dal direttore generale dell'azienda ospedaliera Papardo-Piemonte Michele Vullo di far fronte all'obiettivo di accorpare per motivi organizzativi ed economici i due punti nascita.

Indispensabili anche un dimensionamento adeguato del Pronto Soccorso e il potenziamento dell'offerta sanitaria del Piemonte, arricchendolo di specialità assenti perché trasferite al Papardo.

Accogliendo proposte che da più parti politiche e da moltissimi cittadini sono pervenute –spiega Accorinti-  chiediamo all'assessore Borsellino di valutare attentamente l'opportunità, se accorpamento deve essere, di creare un solo punto nascita e polo materno infantile nell'Azienda Papardo, trasferendo in questa struttura l'Unità di Terapia Intensiva Neonatale oggi operativa al Piemonte.

Il nosocomio di viale Europa invece, dovrebbe mantenere e potenziare la vocazione di struttura per la garanzia dell'emergenza-urgenza, nella razionalizzazione degli spazi e potrebbe trovare adeguato utilizzo e sviluppo nelle attività ambulatoriali e diagnostiche multidisciplinari, ma anche alla riabilitazione fisica, neurologica, cardiologica, respiratoria, con degenze solo per RSA, fornendo servizi oggi assai richiesti e qualificanti e spesso oggetto di lunghe liste di attesa”.

Fin qui la lettera di Accorinti alla Borsellino, diffusa questa mattina. Nel pomeriggio arriva la replica al vetriolo dell' ministro D'Alia. “Pur apprezzando lo sforzo tardivo dell'amministrazione comunale, francamente faccio fatica a comprenderne l'utilità -dichiara il parlamentare. Il tema non è legato solo all'accorpamento (sbagliato) di due strutture in una unica al Piemonte ma alla quantità e alla qualità dei servizi che il Servizio sanitario regionale offre alla città.

La seduta straordinaria del Consiglio comunale sarebbe dovuta essere l'occasione in cui costringere i  manager dell'ASP 5 5, del Policlinico e dell'Azienda Papardo-Piemonte a lavorare insieme, coordinando l'offerta dei servizi sul territorio senza più sprechi e baronie sanitarie varie, superando quel delirio di onnipotenza e di autoreferenzialità proprio di chi è investito di un ruolo così delicato. In realtà, e ciò a causa dell'atteggiamento inutilmente scodinzolante dell'amministrazione, il Consiglio comunale si è trasformato in  una sorta di improprio rodeo, aggravato dalle dichiarazioni del direttore generale Vullo”.

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