Star Wars episodio VII – Il risveglio della Forza

Star Wars episodio VII – Il risveglio della Forza

Paese: U.S.A.

: Space opera

Durata: 136 minuti

Regia: J.J. Abrams

Dopo tanto tempo e a un anno di distanza dall'uscita del primo trailer, arriva nelle sale “Il risveglio della Forza”, primo capitolo della nuova trilogia della saga più popolare della storia del cinema. A giudicare dal risultato, avrebbe fatto meglio a continuare a dormire.

Luke Skywalker (Mark Hamill), anni dopo la morte del malvagio imperatore Palpatine e di suo Darth Vader, sparisce senza lasciare tracce. Dalle ceneri del malvagio Impero Galattico sorge il Primo Ordine, un gruppo di fanatici imperiali decisi a dar battaglia alle forze della rinata Repubblica e agli instancabili ribelli.

Poe Dameron (Oscar Isaac), il miglior pilota dei Ribelli porta con sé una mappa che mostra il luogo in cui si trova Luke, ma durante un'incursione del Primo Ordine è costretto a nascondere la mappa dentro un piccolo droide, subito prima di essere catturato.

Un giovane soldato di nome Finn (John Boyega) rimane sconvolto dalla crudeltà del Primo Ordine e decide di aiutare il pilota a fuggire. La loro viene colpita e atterrano distruggendo la nave. Finn non riesce più a trovare Poe e si dirige verso un accampamento dove incontra la giovane Rey (Daisy Ridley), che ha trovato il piccolo droide. Insieme i due cercano di riportare il droide ai ribelli e per farlo rubano una vecchia nave che si chiama Millennium Falcon…

Il nuovo capitolo, che dopo la cessione dei diritti alla Disney ha affidato la regia al papà di “Lost” e “Super 8”, dà conferma di tutto quello che nel trailer era stato minacciato: effetti speciali e scene d'azione tenute insieme da un filo di sceneggiatura così esile da risultare non solo invisibile ma anche, per quel poco che c'è, copiata dal primissimo capitolo della saga, quel “Una nuova speranza” che vide la luce nel lontano 1977.

Tante, troppe le analogie che qui per amor di brevità non riportiamo. Talmente tante a livello di storia, soggetto e perfino icone di scena, che parlare di omaggio o citazione sembrerebbe ridicolo. Riprese del genere possono colpire un pubblico più ingenuo e facilmente conquistabile con una prova “muscolare” di effettoni impressionanti, ma il signor Abrams dimentica che se pure “Star Wars” è un film per giovani, il grosso degli spettatori è formato da quelli che giovani erano ai tempi della prima trilogia e che ora di anni ad andar bene ne hanno quaranta: spettatori molto più smaliziati che non si fanno abbindolare con due lucine davanti agli occhi.

Ad onor del vero c'è da dire che regia e la fotografia, nonostante prendano le distanze di parecchio dalla mano di Lucas, acquisiscono una loro autonomia e identità, mostrando tutta la perizia tecnica del regista newyorkese. E anche i dialoghi, specie nella prima parte, sono brillanti e divertenti. Purtroppo, se a tutto questo non si aggiunge una sceneggiatura degna di questo nome, rimarrà solo un inutile sperticarsi in effettacci, spendere fior di soldi per rimettere sulla scene vecchie glorie come Harrison Ford e Carrie Fisher o far fare comparsate ad attoroni come Max von Sydow e si finirà per avere un prodotto mediocre per il quale non si riesce neppure ad arrabbiarsi per il tempo perso, perché si può solo ridere amareggiati. Questo, proprio non riesco a consigliarlo a nessuno.

Paolo Failla

Sano di mente nonostante un'infanzia con classici Disney e cartoni animati giapponesi, il battesimo del fuoco arriva con i film di Bud Spencer e Terence Hill, le cui opere sono tutt'ora alla base della sua visione sull'ordine del cosmo. Durante l'adolescenza conosce le opere di Coppola, i due Scott, Scorsese, Cameron, Zemeckis, De Palma, Fellini, Monicelli, Avati, Steno e altri ancora. Su tutti Lucas e Spielberg . Si vocifera che sia in grado di parlare di qualsiasi argomento esprimendosi solo con citazioni varie. Ha conosciuto le vie della Forza con una maratona di Star Wars di oltre 13 ore.

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