Stadio chiuso, Accorinti e Lo Monaco contro il prefetto

San Filippo 1Archiviate le sciabolate dei mesi scorsi per i due concerti programmati l'anno prossimo allo stadio San Filippo durante la pausa estiva del campionato, il sindaco Renato Accorinti e il presidente dell'ACR Messina Pietro Lo Monaco hanno serrato i ranghi contro il prefetto di Messina Stefano Trotta.

L'accusa è di quelle che gli habitué delle curve difficilmente perdonano. Nonostante i ripetuti solleciti della Prefettura (l'ultimo è del 28 agosto scorso) l' non ha dimostrato per tempo di avere rispettato le linee guida nazionali previste dalla Task force per la sicurezza e così a Unità d'Italia hanno deciso di far giocare Messina-Lupa Roma a porte chiuse.

Ovviamente il cattivo di turno è il prefetto Trotta. Evidentemente poco consapevoli delle regole elementari di bon ton quando si ha a che fare con le istituzioni, durante la conferenza stampa convocata questa sera in fretta e furia allo stadio, Accorinti e Lo Monaco hanno attaccato a testa bassa.

Il patron dell'ACR ha dichiarato senza mezzi termini che “il provvedimento è insensato, un atto gravissimo nei confronti della città tutta. L'impianto è lo stesso che l'anno scorso ha ospitato un intero campionato e rispetto ad allora è stato ulteriormente migliorato, dopo i consistenti interventi del Comune”.

Lo Monaco addirittura il ricorso alle vie legali perché la società “sta subendo un enorme danno economico in termini di immagine e visibilità. Mi auguro che il prefetto possa rinsavire e chiederemo un'altra seduta della Commissione”.

La porta divisoria del settore ospiti, una delle criticità indicate dalla Prefettura, sarebbe già stata installata, come dimostrano le foto mostrate dal presidente dell'ACR ai giornalisti, e anche l'impianto di illuminazione adesso è perfettamente funzionante. “Ieri avevano già deciso che si sarebbe giocato a porte chiuse -conclude Lo Monaco. A che gioco giochiamo?”.

Incalza Accorinti: “La manutenzione del sistema di videosorveglianza non era attuabile, abbiamo quindi deciso di installarne uno nuovo. Ho chiesto al prefetto e al questore di non creare tensioni sociali inutili. Al momento non è stato venduto neppure un tagliando a Roma, quindi non ci sarà neppure particolare afflusso di sostenitori ospiti. Ci sono ancora due giorni di tempo e confidiamo in un ripensamento”.

Non contento il primo cittadino aggiunge:  “Evidentemente abbiamo terra bruciata attorno, ma non voglio pensare che le questioni dei migranti e dei TIR possano avere avuto un peso. Ho dato mandato di verificare se esiste la possibilità di stilare una delibera che possa superare questo provvedimento,  ma la normativa regionale non è semplice da interpretare”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *