SR Ristorazione, nulla di fatto. Orsa e Ugl chiedono aiuto al presidente Crocetta

OrsaPoliclinico 8 11 20122
Una protesta dei lavoratori della SR Ristorazione

Nulla di fatto per la vertenza SR Ristorazione ieri sera in Prefettura. Ancora una volta la proposta di Orsa ed Ugl di non chiudere le due cucine del Policlinico per impedire il licenziamento della metà dei 73 lavoratori attualmente impegnati nel servizio è stata respinta dai vertici del nosocomio universitaro.

Il segretario generale di Orsa Sicilia Mariano Massaro ed il vice coordinatore regionale dell'Ugl Giovanni Rovito chiamano in causa il Crocetta, al quale hanno già scritto la settimana scorsa. A Crocetta i sindacati chiedono di prendere a cuore la vertenza e di annullare il bando. La riduzione del costo dei pasti, da 15 a 13 euro a paziente e la decisone di chiudere le cucine del Policlinico spostando all'esterno la preparazione e la confezione die pasti, comporterà infatti il dimezzamento della forza lavoro.

“Durante il confronto -dichiarano Massaro e Rovito- è emersa chiaramente la mancanza di volontà della Direzione del Policlinico di trovare una soluzione condivisa per la vertenza. Come organizzazioni sindacali abbiamo proposto tanti modi per risolvere il problema ed evitare la macelleria sociale, che si verificherà allo scadere del bando di gara.

Abbiamo chiesto di rendere produttive le strutture interne al Policlinico, pagate con soldi pubblici, ma nulla da fare. Le proposte si scontravano contro un muro di gomma, contro le orecchie sorde di chi ha già delineato un piano in cui non c'è la possibilità di salvare la qualità del vitto e  l'occupazione.

Prendiamo atto -continuano i segretari di Orsa e Ugl- che si è deciso deliberatamente di abdicare al ruolo di manager e di far quadrare i conti soltanto sulla pelle di pazienti e lavoratori. A questo punto della vertenza l'unico interlocutore è il Governo regionale. Considerato che l'attuale commissario Pecoraro avrebbe dovuto svolgere solo atti di ordinaria amministrazione e che trascorsi i 60 giorni dalla proclamazione del presidente della Regione decadrà, chiediamo a Crocetta, che sta valutando l'emergenza Messina, di inserire nella stessa anche il futuro di 73 famiglie e di annullare l'attuale bando. La speranza dei lavoratori si affievolisce e prende piede la disperazione di 73 famiglie che dal 21 novembre non sapranno come provvedere ai bisogni primari. La situazione diventa incandescente e sarà estremamente difficile contenere le azioni di protesta che sicuramente saranno eclatanti.

Ringraziando i rappresentanti del Governo per il tentativo di mediazione -concludono i due dirigenti sindacali- stigmatizziamo la poca lungimiranza di chi, seduto al tavolo prefettizio, non ha saputo essere propositivo ed ha individuato come unica soluzione l'applicazione di ammortizzatori sociali”.

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