Somme FSC, Germanà: “Basile inadeguato a programmare, i fondi per Messina sono arrivati dalla Lega”

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Nino Germanà e Matteo Salvini

ROMA. Il vento della polemica soffia sull'assegnazione delle somme dei Fondi Sviluppo e Coesione in Sicilia. Il sindaco di Messina Federico Basile scarica la responsabilità delle poche assegnazioni ottenute dalla propria amministrazione sul Governo Meloni, visto che spetta all'esecutivo nazionale contrattare con le Regioni i fondi da mettere a disposizione di Città Metropolitane e Comuni. A mettere i puntini sulle “i” il vicecapogruppo della Lega a Palazzo Madama Nino Germanà, che non lascia spazio alle ipotesi.

“Purtroppo, il sindaco Basile non solo non ha capito che ruolo avrebbe dovuto svolgere in questo iter di programmazione dell'Accordo di Coesione con la Regione, ma non ha mai neanche fornito input o richieste alla deputazione nazionale per essere supportato per rappresentare efficacemente gli interessi del territorio che dovrebbe amministrare -accusa il senatore. Questa mancanza dimostra, ancora una volta, una mancata visione di sviluppo, una chiara incapacità di pianificazione strategica e dialogo istituzionale, palesando ancora una volta la sua evidente inadeguatezza nel pianificare e gestire il futuro della città“.

Lancia in resta Germanà spiega: “Vorrei chiarire che Messina non è stata affatto penalizzata nella ripartizione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, in quanto l' 1,3 miliardi di destinati alla realizzazione del ponte sullo Stretto non saranno sottratti alla Città Metropolitana di Messina. Questi fondi, infatti, sono imputati per legge alla quota delle amministrazioni centrali per i grandi interventi infrastrutturali, come stabilito chiaramente dalla Legge di Bilancio 213 del 2023 (articolo 1, comma 272, 273): “la somma di un miliardo e trecento milioni di euro, destinata al ponte sullo Stretto sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione della Sicilia, è imputata sulla quota afferente alle amministrazioni centrali”.

Inoltre -incalza il senatore della Lega- in merito al presunto mancato coinvolgimento della deputazione nazionale nella programmazione delle opere infrastrutturali dell'accordo di Coesione 2021-2027, è fondamentale chiarire che il processo è regolato dalle nuove disposizioni del Decreto Legge 124 del 2023, che riformula completamente la disciplina di programmazione e gestione del Fondo Sviluppo e Coesione per il periodo 2021-2027. Gli interventi finanziati sono selezionati attraverso specifici Accordi per la Coesione, definiti tra il ministro per gli Affari Europei e ciascun presidente di Regione. Questo processo richiede un ruolo attivo da parte delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi, che devono presentare piani strategici e documenti programmatici, collaborando strettamente con le istituzioni regionali. In sintesi, la città di Messina otterrà più fondi di Catania e Palermo solo grazie all'impegno della Lega e del ministro Salvini, in quanto con queste risorse sarà dotata anche della tangenziale dall'Annunziata a Granatari e della metroferrovia da Contesse a Papardo: tutte opere di valore superiore ai 3 miliardi”.