#Sicilia. Sciopero regionale dei dipendenti delle ex province

ArsDomani, martedì 23, è stato proclamato lo sciopero regionale dei dipendenti delle ex province. Il corteo partirà alle 11 da piazza , e non, come precedentemente comunicato, alle 9 e 30 da piazza Verdi. Si snoderà lungo corso Vittorio Emanuele e intorno alle 13 approderà a piazza del Parlamento. Davanti all'Assemblea regionale siciliana ci saranno i comizi e poi, intorno alle 13 e 30 è previsto l'incontro tra una delegazione sindacale e il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, al quale prenderanno parte anche i presidenti dei gruppi .
Lo sciopero, proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, è diretto a sollecitare una rapida risoluzione della riforma delle ex province e definire il futuro di seimila lavoratori. Il disegno di legge di riforma è fermo all'Ars dopo la bocciatura di qualche mese fa
Sala D'ErcoleLa conseguenza, dicono alla Cisl, è che senza una legge che disciplini le nuove realtà istituzionali, il caos esplode. “La politica la smetta di litigare sulla pelle dei dipendenti delle ex province. Faccia presto. Entro luglio, prima della pausa estiva, completi la riforma degli enti di area vasta – ha detto il segretario della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo. Governo e Ars, correnti di partito e vertici istituzionali pensino a trovare un'intesa  le beghe politiche non portano da nessuna parte. Seimila persone in Sicilia attendono – continua Milazzo – una legge di riforma chiara su servizi alla collettività, risorse e personale dei liberi consorzi di Comuni e delle città metropolitane, che peraltro sono soggetti attuatori di spesa Ue”. E, infatti, il sindacato si domanda chi spenderà le risorse che l'Unione assegna a questi enti.
Peraltro  senza le nuove norme, aumenta di giorno in giorno il rischio mobilità per i lavoratori e quello della liquidazione delle Partecipate provinciali.
A dare voce alla preoccupazione Cisl, anche  , per il quale “Se non arriva la legge, già a settembre i precari delle ex Province potrebbero trovarsi con la di licenziamento in tasca – afferma Gigi Caracausi, segretario della funzione pubblica della  Cisl. I dipendenti in organico a loro volta scivolerebbero nella mobilità che, come si sa, è l'anticamera della perdita del lavoro”. Insomma, secondo la Cisl, in Sicilia c'è già troppa povertà e si teme per un'ondata di nuovi poveri.

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