#Sicilia. Presentata ai sindacati la riforma dei forestali

Forestali grande“Con questa riforma puntiamo a ridare valore al nostro patrimonio boschivo e dignità al lavoro ”. Così Antonello Cracolici, assessore regionale all'Agricoltura, a proposito della riforma del comparto forestale illustrata oggi ai sindacati. “Il riordino del sistema forestale in Sicilia passa da un profondo ripensamento dei criteri organizzativi e gestionali -aggiunge Cracolici- nonché dell'assetto istituzionale che deve essere innanzitutto centrato sulle attività, sui servizi e sulle possibilità di sviluppo del territorio rurale, piuttosto che sul numero delle giornate lavorative. In questa riforma sono presenti criteri di innovazione e semplificazione. Sono soddisfatto del confronto con i sindacati, che hanno manifestato interesse e disponibilità al confronto”.

Quattro i punti principali della riforma. La nuova Agenzia per le Attività Forestali, Rurali e Territoriali Sarà costituita una nuova agenzia per le attività forestali, rurali e territoriali che coinvolgerà una platea di 23mila forestali e i 400 lavoratori stagionali dell'Ente Sviluppo Agricolo, oltre agli uffici periferici  dell'Amministrazione regionale che si occupano della gestione dei boschi e del reclutamento della manodopera. Sarà istituito un nuovo servizio di prevenzione civile per combattere il dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale e prevenire esondazioni e frane. L'Agenzia si occuperà di forestazione e gestione di boschi e riserve nelle aree demaniali, programmazione e gestione produttiva del patrimonio boschivo attraverso la valorizzazione delle biomasse e dei prodotti del bosco, viabilità rurale e servizi per l'agricoltura.

Innovazione tutela della biodiversità e del patrimonio boschivo La riforma prevede una serie di interventi innovativi nel settore pubblico forestale, partendo dalla produzione di una campagna digitale permanente sulla ricchezza del patrimonio forestale, la valorizzazione dei servizi eco-sistemici, il mercato volontario dei crediti di carbonio, l'adesione ai sistemi di certificazione forestale, la messa a regime di un centro vivaistico regionale per la conservazione della biodiversità, la costituzione degli elenchi degli alberi monumentali, lo stato di salute dei boschi e la protezione della flora.

I nuovi criteri per l'impiego della forza lavoro I centocinquantunisti, i centounisti e i settantottisti diventeranno lavoratori semestrali, quadrimestrali e trimestrali,  impegnati in più turni durante il corso di tutto l'anno e non, come avvenuto finora, solo in determinati periodi dell'anno. La forza lavoro è stata ridefinita non in termini numerici strettamente assoluti, ma in relazione alle giornate lavorative necessarie alla realizzazione di ciascuna tipologia di intervento. In funzione delle attività i fabbisogni di forza lavoro saranno parametrati introducendo il concetto di Equivalenza a Pieno: in pratica, quattro operai trimestrali, assunti su quattro turni differenti nel corso dello stesso anno, rappresentano un'unità lavorativa a tempo pieno. Così l'impiego dei 23 mila addetti si traduce in poco più di 6.200 unità ETP destinate alle attività nell'ambito dei boschi delle riserve e delle aree a verde per tutta la durata dell'anno. Mentre poco più di 2.600 ETP sono da destinare alla lotta attiva agli incendi boschivi.

Incentivi per la fuoriuscita volontaria dal bacino Nella riforma sono previste misure di fuoriuscita volontaria  dal bacino per gli addetti forestali attraverso voucher per agevolare la ricollocazione. In alternativa, potrà essere concesso il pagamento di un premio che consiste nella liquidazione da uno a quattro anni di retribuzione in base alla categoria di appartenenza, per favorire l'avvio di attività imprenditoriali in cambio della fuoriuscita dal bacino.

 

 

 

 

 

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