#Sicilia. Mariella Maggio (PD): “Uscire dalle emergenze create artatamente”

Mariella Maggio
Mariella Maggio

“Cosa serve alla Sicilia? Uscire dall'emergenza. Un'emergenza creata spesso artatamente, come è nel passato per rifiuti e acqua”.

A dichiararlo è Mariella Maggio, parlamentare PD all'ARS. La pasionaria del Partito Democratico nell'Isola ha le idee chiare su come uscirne. “Affrontando la discussione sui temi della finanziaria -scrive nel proprio blog- dando loro uno slancio di approdo futuro per i siciliani, non pensando solo ai tagli.

Prima di proporli bisogna guardare a eliminare i veri privilegi e mettere in campo una proposta di sviluppo, senza lasciarsi prendere da partigianerie ma facendoci portatori di proposte che taglino con il passato pesante ereditato”.

Inevitabile l'affondo contro l'esecutivo Renzi. O meglio, contro il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Sono irricevibili le accuse provenienti da alcuni esponenti del governo nazionale, che dovrebbero pesare le parole dei loro interventi su temi scottanti, come ad esempio quello della sanità. Piuttosto è indispensabile sciogliere il nodo della quota di compartecipazione alla spesa sanitaria. Ed è ovvio che la battaglia per il salvataggio del nostro bilancio passa anche dalle risorse sottratte da recuperare.

Ma sul resto, cosa è stato finora? La strada che ci troviamo davanti è molto stretta e si dipana fra bilancio da risanare e risorse europee. Ed è un bene che finalmente si sia fatta chiarezza sulla condizione economica e finanziaria della Sicilia, sappiamo finalmente da dove partire”.

Visto il nuovo ruolo del PD nella Giunta Crocetta, secondo la parlamentare “il punto non può stare nello scontro tra esecutivo regionale e Governo nazionale, ma nel recuperare credibilità nell'interlocuzione. Per questo è importante, oggi, che il protagonismo del Partito Democratico si poggi sulla propositività politica e progettuale e se i democratici dovranno ancora avallare scelte dolorose, prima il PD dovrà pretendere che si operino tutti i tagli dei costi superflui e tutti i privilegi che ancora permangono”.

Ma la Maggio non le manda a dire neanche sulla scelta dei candidati alle elezioni amministrative. “Si chiarisca chi distribuisce simboli, chi valuta il contesto, quali sono le sedi deputate alle decisioni. Gli iscritti, i simpatizzanti, non comprendono e non comprenderanno scelte poco oculate.

Il PD deve essere un soggetto vitale non solo a livello nazionale ma anche locale, però non può essere il trampolino di lancio verso ambizioni personalistiche. L'allargamento della base si costruisce attraverso l'adesione convinta a una proposta politica e a una pratica coerente. Non basta proclamare che il proprio partito è unito: l'unità si pratica nella collegialità delle decisioni, nella solidarietà e nel senso di appartenenza al partito e si deve riverberare in tutte le scelte che si compiono, sia di natura politica che organizzativa. E non, come spesso accade, di rispondere a esigenze di mero consolidamento di posizioni di alcuni a discapito di altri”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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