#Sicilia. Il caso Maniaci al vaglio del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti
L'Ordine dei giornalisti di Sicilia esaminerà con grande attenzione la posizione del direttore di Telejato, Pino Maniaci, indagato dalla Direzione Distrettuale antimafia di Palermo, e che per legge non può essere sospeso cautelativamente e in via di urgenza dall'albo, in quanto la misura cautelare emessa nei suoi confronti non prevede il carcere né gli arresti domiciliari.
Fermo restando il massimo rispetto per la presunzione di innocenza e l'augurio al collega di riuscire a provare la propria estraneità alle contestazioni che gli vengono mosse, gli atti saranno trasmessi al competente Consiglio di disciplina territoriale, che, pur se autonomo e del tutto indipendente dal Consiglio dell'Ordine, verrà invitato a non entrare nel merito delle accuse di estorsione (la cui fondatezza dovrà essere accertata dai giudici penali) ma ad esaminare con rigore estremo e scrupolo il contenuto delle affermazioni fatte dallo stesso Maniaci, nel corso delle conversazioni intercettate.
Oggetto della verifica dovrà essere cioè la dignità, il decoro e il prestigio del giornalista sotto inchiesta e, di riflesso, della categoria intera, nonché l'eventuale strumentalizzazione della professione e dell'immagine antimafia per fini diversi da quelli imposti dalle regole del mestiere.
L'Ordine, inteso come Consiglio e come Consiglio di disciplina, seguirà nelle valutazioni la propria linea di sempre: quella della più assoluta uguaglianza di tutti gli iscritti di fronte alle regole.