#Sicilia. File di Montante su dieci magistrati, i 5 Stelle: “Si dimetta dagli incarichi”
“Ancora notizie imbarazzati e gravissime su Montante, a questo punto una domanda è d'obbligo: fino a quanto ci si ostinerà a chiudere gli occhi e a mantenerlo su importantissime poltrone come Unioncamere e la Camera di commercio di Caltanissetta?”. Questo il commento del deputato all'ARS del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri sulle notizie diffuse dalla stampa che raccontano dei file conservati dal presidente di confindustria sicilia, dal 2015 indagato a Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa, su 10 magistrati con i quali aveva contatti. La documentazione raccolta da Montante, prima paladino dell'antimafia e poi invece indagato per mafia, è stata inviata al Consiglio Superiore della Magistratura. Il leader degli industriali siciliani aveva annotato con cura ogni incontro, sia privato che pubblico, e gli argomenti discussi, presunte richieste di raccomandazioni comprese.
Come riporta il Corriere della Sera, tra i magistrati inseriti nei file di Montante ci sono i procuratori generali di Palermo Roberto Scarpinato e di Caltanissetta Sergio Lari (quest'ultimo oggi indaga sul presidente di Confindustria Sicilia), i magistrati Giuseppe Barcellona, Salvatore Cardinale e Claudio Dell'Acqua, l'ex procuratore generale aggiunto Domenico Gozzo e l'ex procuratore di Gela Lucia Lotti. Il Tribunale di Catania ha archiviato la vicenda ritenendo che non ci siano elementi di rilevanza penale, ma gli appunti di Montante sono stati inviati al CSM.
“Montante deve dimettersi -incalza Cancellieri. In alternativa, Crocetta esca finalmente dal letargo e batta un colpo. Capisco che Montante sia stato lo sponsor del suo governo targato PD, ma a tutto c'è un limite. Non possiamo tollerare che un personaggio sempre più chiacchierato, il cui nome compare nelle carte dell'inchiesta di Potenza e indagato dalla procura di Caltanissetta per concorso esterno, continui mantenere incarichi di enorme prestigio e importanza. Il presidente intervenga in virtù dei poteri di controllo della Regione sulle Camere di Commercio”.