#Sicilia. Ex Province e legge elettorale, i 5 Stelle: “In Aula due norme per soddisfare gli appetiti dei partiti”
“Ex Province e legge elettorale, l'ARS prepara altri due colpi bassi”. Il gruppo parlamentare del movimento 5 Stelle a Palazzo dei Normanni è polemico con il calendario dei lavori in programma a Sala d'Ercole, definito “figlio di interessi e di appetiti politici sul fronte delle ex Province e della voglia di sbarrare la strada al M5S per quanto riguarda la legge elettorale”.
“E' assurdo -commentano i deputati- che si pretenda di cambiare le regole del gioco a ridosso della tornata elettorale in parecchi Comuni. La verità è che vogliono trovare il modo migliore per sbarrare la strada al Movimento 5 Stelle, che evidentemente fa enorme paura a tutti. Sappiano, comunque, i partiti che non c'è legge elettorale che tenga di fronte alle continue prove di incapacità dimostrata dal governo e di inconsistenza dalle opposizioni e al continuo trasformismo politico. I cittadini saranno determinatissimi nel rispondere a eventuali trappole elettorali”.
Sulla legge elettorale il M5S si esprimerà contro il cosiddetto effetto trascinamento e sosterrà l'importanza della doppia scheda per la preferenza di genere “per evitare la possibile tracciabilità del voto”.
Anche la legge sulle ex Province non sarebbe dovuta andare in aula secondo il M5S, ma sarebbe dovuta essere oggetto di ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale contro l'impugnativa statale.
“Se il Partito Democratico vuole continuare a farsi comandare da Roma -affermano i deputati- faccia pure, noi non ci stiamo. La legge va difesa davanti alla Consulta, solo così avrebbe validità e consentirebbe di riportare serenità fra i dipendenti delle ex Province. La verità è che con la scusa di correggere le norme oggetto di impugnativa si riapriranno appetiti che faranno saltare tutto. Tra questi, quello sul sindaco della città metropolitana”.