#Sicilia. Epidemia brucellosi, NCD e M5S al Governo”: Basta feste ed eventi, rilanciate l’economia”
Centinaia di capi abbattuti e a rischio ci sono moltissimi allevamenti colpiti dalla brucellosi in provincia di Ragusa e Siracusa.
Se ne è discusso durante una riunione convocata ieri in Commissione Sanità all'ARS, alla quale hanno partecipato i parlamentari regionali e i direttori generali delle ASP di Ragusa e Siracusa.
“Un bilancio disastroso -dichiara Vanessa Ferreri, deputata ARS del Movimento 5 Stelle. I focolai già accertati sono 28, con due ceppi di infezione riscontrati, 400 capi abbattuti e altri 1000 a rischio. Nel Siracusano è già stato individuato un gregge di pecore affetto dalla terribile piaga e il rischio concreto è che l'infezione si allarghi. La peste che colpisce bovini e ovini -aggiunge Ferreri- sembrava essere stata debellata dalle due province. Purtroppo, la transumanza dei capi dai Nebrodi ha riportato alla cronaca una piaga attesa e annunciata proprio all'ARS mesi fa”.
“La regione deve intervenire con urgenza -aggiunge il parlamentare NCD Vincenzo Vinciullo– non possiamo abbandonare i nostri allevatori. Nel corso della seduta è stata annunciata una risoluzione che prevede l'aumento delle ore dei veterinari in servizio nelle ASP, l'isolamento di tutte le stalle colpite dai casi di brucellosi, l'identificazione elettronica dei capi (la cosiddetta imbolatura) e il rifinanziamento della legge 12 del 1989, così da dare possibilità agli allevatori di riacquistare gli animali. Attualmente, il finanziamento per ogni capo equivale all'8% del suo valore: una miseria. Non è solo un problema igienico-sanitario -conclude Vinciullo- ma una vera e propria piaga sociale. Ci sono esempi di stalle con 400 mucche infettate, che potrebbero essere interamente abbattute”.
I parlamentari chiedono di destinare subito risorse da destinare all'acquisto di nuovi capi nella Finanziaria che sarà votata entro il mese prossimo. “Il governo si preoccupi delle attività economiche principali per la Sicilia -rimproverano i parlamentari- piuttosto che di feste ed eventi”.