#Sicilia. Con Tempi moderni 2.0 a scuola di start up puntando sulle proprie idee
Reagire al precariato, alla disoccupazione puntando sulle proprie idee e le competenze acquisite con anni di studio e pratica sul campo.
E' la risposta di molti giovani e meno giovani che oggi scelgono di non stare a guardare la crisi economica aspettando momenti migliori, ma decidono di mettersi in gioco varcando la soglia dell'imprenditoria.
Una buona idea è la base da cui partire, ma le idee da sole non portano lontano. Di quali competenze si ha bisogno per diventare imprenditori di successo? Hanno risposto a questa domanda gli ideatori di Tempi moderni 2.0, la scuola per innovatori startupper e imprenditori giunta alla seconda edizione, i cui lavori si apriranno a Palermo oggi.
Nata da un'idea di Legacoop, Unicredit, Unipol banca, Cna, Arca, Libera, Addiopizzo, Unione Giovani Commercialisti, Giovani Consulenti del Lavoro, Arcidonna, CESIE, Catamiati, SUD e PYC in collaborazione con l'Università degli Studi di Palermo, con il patrocinio dell'assessorato regionale all'Agricoltura, del comune di Palermo, dell'Università degli Studi di Palermo e dell'Agenzia Nazionale per i Giovani, Tempi Moderni 2.0 prende il nome dal noto film di Charlie Chaplin, proponendo un parallelismo tra l'alienazione della catena di montaggio raccontata da Chaplin e l'alienazione cui vanno incontri i giovani di oggi, la frustrazione generata da un mercato del lavoro saturo.
La scuola è gratuita per 100 iscritti residenti in Sicilia di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Sei moduli per imparare a trasformare una buona idea in una buona impresa, imparando a redigere un business model, parlando di social innovation e marketing.
Pitch, laboratori e convegni per un totale di 40 ore di lezione. “Il lavoro non si cerca, si crea” è il claim di questa scuola innovativa. Una rivoluzione del lavoro è in corso, basta avere gli strumenti adeguati per compierla.