#Sicilia. Cenoni e pranzi di Natale: a dicembre spesi 229 milioni in più
Se la crisi impone meno regali sotto l'albero, di sicuro non mortifica le tavole dei siciliani. Incrociando i dati della contabilità nazionale con la distribuzione mensile delle vendite al dettaglio, si stima che a dicembre in Sicilia il consumo di prodotti alimentari è stato pari a 1.153 milioni di euro, 229 milioni in più del consumo medio mensile. È quanto si evince dai dati dell'osservatorio Mpi di Confartigianato Sicilia nell'ambito del consueto focus di fine anno sull'artigianato alimentare e sul food made in Sicily.
Dall'esame della distribuzione della spesa media mensile familiare per prodotto, emerge che il 38,2% della spesa alimentare è intercettato proprio dal sistema di offerta delle imprese artigiane con sede in Sicilia, attestandosi sui 441 milioni di euro. Il settore, a conti fatti, riesce ancora a resistere tenacemente alla flessione dei consumi, facendo registrare a dicembre, grazie alle festività legate al Natale, vendite al dettaglio del 22,2% superiori alla media mensile annua. A recitare la parte del leone è la provincia di Palermo che a dicembre fa registrare una spesa media per prodotti alimentari pari a 280 milioni di euro, 107 dei quali intercettati dalle imprese artigiane.
A seguire Catania con 253 milioni di euro (97 milioni per prodotti artigianali) e Messina con 157 milioni (60 milioni per prodotti artigianali). Sul fronte della domanda estera di prodotti alimentari e bevande, in Sicilia il volume delle esportazioni è invece pari a 412 milioni di euro, in salita del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La propensione all'export di beni alimentari e bevande sembra più elevata nelle province di Trapani (1,78%) e Messina (1,33%), mentre i paesi esteri in cui si esporta di più sono Germania (15,6%), Stati Uniti (15,0%) e Francia (11,2%), ma con una crescita accentuata dell'esportazione di prodotti agroalimentari di qualità verso Paesi Bassi (+32,7%), Russia (+29,6%), Canada (+27,7%) e Malta (25,0%).
Si tratta dei 243 prodotti regionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, censiti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e che rappresentano il 4,9% dei prodotti agroalimentari di provenienza italiana.