#Sicilia. Amministrazioni incapaci: Messina, Siracusa e Agrigento escluse dalla prima anticipazione salva-casse

Bilancio 2Pioggia di milioni sui in difficoltà, ma non su Messina, Siracusa e Agrigento. Le tre città siciliane non beneficeranno del miliardo 300 milioni della prima anticipazione salva-casse. Stesso destino per altri quattro capoluoghi di provincia.

Tutti gli altri, potranno contare su somme più o meno ragguardevoli. A fare la parte del leone in Sicilia è Palermo, alla quale toccheranno 17 milioni 889mila euro. Seguono Catania con 10 milioni 524mila euro, Trapani con un milione 536mila euro, Ragusa con un milione 497mila euro, Caltanissetta con un milione 383mila euro ed Enna con 730mila euro.

L'anticipazione di un miliardo 300 milioni è pari all'8% delle risorse di riferimento per ogni Comune calcolate sulla scorta dei dati pubblicati dal ministero dell'Interno a settembre 2014 relativi alle entrate derivanti da IMU, TASI e Fondo di Solidarietà.

E così, mentre a Roma arrivano quasi 72 milioni, a Napoli oltre 42 e a Milano 40, giusto per citare le prime tre dell'elenco, Messina, Siracusa e Agrigento restano a bocca asciutta non per una cattiveria del Governo centrale, ma perché non sono stati comunicati al Viminale i dati relativi al 2015.

La responsabilità è quindi delle amministrazioni locali. Passaggio che non è sfuggito a LabDem Messina, che è subito passata all'attacco.

“Queste somme serviranno a fronteggiare le spese senza dover far ricorso alle anticipazioni bancarie con i relativi oneri finanziar e sono, perciò, molto attese dagli enti beneficiari –spiegano i portavoce dell'associazione del PD. A Messina non arriverà nulla perché tali erogazioni sono concesse solo ai Comuni in regola con le comunicazioni finanziarie del 2015. Non avendo neppure approvato il Bilancio Preventivo 2015, la nostra città non riceverà un euro.

Pazienza, vorrà dire che fintantoché sarà possibile il Comune si rivolgerà alla banche e pagherà i relativi interessi, che saranno a carico dei cittadini. Il tutto, per la comprovata inefficienza e incapacità della Giunta nel rispettare le leggi dello Stato in materia finanziaria.

Non sappiamo se questo significhi governare Messina dal basso. Certo è che mai la nostra città era caduta così in basso. Purtroppo, l'assessore Signorino, dopo aver per anni vantato i grandi successi ottenuti nella gestione finanziaria, sembra sia recentemente ammutolito e quindi non potrà darci spiegazioni di questo ulteriore grande risultato”.

“Non sembra ci siano più alibi per nessuno -commenta Francesco Barbalace, responsabile LabDem Sicilia. Chiunque puntelli ancora, qualunque sia il suo obiettivo, questa è direttamente responsabile del degrado di Messina e del baratro in cui la stessa sprofonda giorno dopo giorno.

Data l'insipienza e la poca considerazione degli interessi della città di chi, per poco nobili ragioni di bottega ritiene non sia ancora il tempo di dare il benservito ad Accorinti, non resta che sperare che i poteri dello Stato, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, intervengano per porre fine a questa disastrosa esperienza amministrativa”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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