#Sicilia. Agricoltura, Musumeci: “Il bando di sostegno alle aziende favorisce solo quelle grandi”

campagna_agricoltura_allevamento_chi semina racconta“Il Governo regionale disponga il temporaneo ritiro del bando per il sostegno con investimenti alle aziende agricole che, specie per la viticoltura dell'Etna, sembra stilato su misura per farvi partecipare solo le grandi aziende e non i piccoli e medi produttori”. A chiederlo è l'esponente dell' all'ARS Nello Musumeci, che ha presentato un'interpellanza al e all'assessore regionale all'Agricoltura, in cui si sottolinea fra l'altro come il bando, pubblicato il 14 dicembre 2016 (con scadenza per la presentazione delle istanze fissata al 10 aprile) presenti numerose criticità e incongruenze, rendendo difficile, se non impossibile, la partecipazione degli agricoltori, tanto da suscitare la reazione di rappresentanti delle organizzazioni agricole e di agronomi.

“Il bando, specie per la viticoltura dell'Etna – spiega Musumeci – sembra stilato su misura per farvi partecipare solo le grandi aziende agricole, anche quelle in cui si parla con l'accento settentrionale,  mentre alla Regione si fa a gara per rendere sempre più difficile l'attività di tanti piccoli e medi imprenditori che ancora trovano il  coraggio di restare nelle campagne. La Regione lo ritiri e avvii un rapido ma indispensabile confronto con i rappresentanti degli Ordini professionali e delle organizzazioni di categoria, per rimuovere le criticità e le incongruenze denunciate e consentire quindi la più ampia partecipazione degli agricoltori”.

“In particolare – si legge nell'interpellanza – sono numerosi i punti del bando suscettibili di revisione.  a partire dalla dotazione finanziaria complessiva della Misura, che è di 424 milioni di euro mentre a bando ne sono stati messi solo 100. La prima sottofase, poi, è stata aperta il 20 dicembre scorso e chiude il 10 aprile, ma non si conoscono le date delle prossime sottofasi, mentre le aziende agricole di fatto sono impossibilitate a programmare investimenti senza avere un cronoprogramma (previsto nell'impianto generale del PSR) dell'uscita dei bandi. Il PSA (Piano di Sviluppo Aziendale) è da compilarsi a mano, sia nei contenuti che nelle tabelle di calcolo e dunque, si prevede che si possano compiere errori, il “Web PSA”, dove caricare il PSA, non è ancora operativo e quindi le istanze non si possono presentare on line”.

“Inoltre -si legge ancora- sono sorte problematiche sull'effettiva possibilità di partecipazione al bando di diversi settori produttivi a causa dei criteri di selezione. In particolare, risultano esclusi il florovivaismo e la viticoltura etnea e risulta parzialmente esclusa la frutta in guscio. Esiste un punteggio che favorisce le grandi imprese, con premialità a ettaro ed esistono disparità sui punteggi. Ad esempio, quelli attribuiti per le attrezzature agevolate per la potatura, che a seconda delle colture (la medesima macchina), cambia punteggio. Ci sono punteggi che penalizzano la viticoltura etnea. Infatti, per le macchine raccoglitrici (che possono essere acquistate solo da grandi aziende della Sicilia occidentale o meridionale) sono previsti ben 15 punti. Ci sono, poi, problemi seri su quanto richiesto per le anticipazioni dei contributi e non si ravvisa una semplificazione, ma un aumento e un accanimento sulla produzione cartacea. Inoltre, molti punteggi non sono chiari e comunque i criteri sono espressi lasciando libera interpretazione ad personam. Infine, il contratto fra professionisti e committenza obbliga alla registrazione e al pagamento di una tassa del 9 per cento”.

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