Sciopero generale Cgil e Uil, adesione alta anche in Sicilia
Così non va! Lo slogan dello sciopero generale di Cgil e Uil è stato urlato anche in Sicilia. Magari le cifre non sono quelle fornite ufficialmente dai sindacati (credere a cortei di 15 mila persone a Palermo o di 5 mila a Catania o Messina è semplicemente fuori discussione) però le piazze sono state riempite e il no alle politiche del lavoro e del welfare del governo Renzi è stato ribadito con forza e gridato in tutta l'Isola da lavoratori, disoccupati, studenti e pensionati.
Secondo il sito della Cgil Sicilia si è registrato “il 70% di adesione allo sciopero nel settore privato, il 30% in quello pubblico, il 20% circa nei servizi: sono le stime della Cgil Sicilia sulla partecipazione nell'Isola allo sciopero generale”. Il sindacato sta valutando i dati di un campione di posti di lavoro.
Tra le aziende comprese nella disamina, “al Cantiere Navale di Palermo ha incrociato le braccia l'80% dei lavoratori e il 60% dell'indotto. Nell'azienda edile Atigroup il 100%.
Al cantiere della metropolitana di Catania lo sciopero ha coinvolto l'80% dei lavoratori, alle miniere Italkali (Petralia) il 60%. Alle imposte dirette di Catania il 20%. Alla latte Sole di Catania l'adesione è stata del 50%, alla Galbani del 100%, nell'industria alimentare Castiglione del 79,1%. Nell'associazione regionale allevatori l'adesione allo sciopero è stato del 55,7%”.
“Il segnale dal mondo del lavoro siciliano- dice il segretario regionale d'organizzazione Saverio Piccione– mi pare inequivocabile: il governo ne prenda atto e modifichi le sue politiche”.
Secondo le stime degli organizzatori “al corteo di Palermo hanno partecipato 15 mila persone, 5 mila a Catania, 5 mila a Messina, 5 mila ad Agrigento, 3 mila a Siracusa , 2000 a Ragusa, 100 a Caltagirone, 2 mila a Trapani, 2.500 a Caltanissetta, 800 a Enna”.
Nei cortei gli striscioni delle varie categorie e delle realtà aziendali in crisi. Ed anche gli studenti e i giovani della Cgil con gli ombrelli bucati per dire che il Jobs Act fa acqua da tutte le parti e in Sicilia anche il Piano giovani e la Garanzia giovani”.
“Dalla Sicilia- dice il segretario generale regionale, Michele Pagliaro- viene una forte richiesta di cambiamento: nuove politiche economiche e del lavoro, una seria politica per il Mezzogiorno per rimettere in moto il paese e dare speranza a futuro a tutti a partire dalle giovani generazioni”.