Salta la vice presidenza UDC anche con i 4 voti degli accorintiani

foto 2 Libero Gioveni
Libero Gioveni, UDC

E alla fine i franchi tiratori si sono fatti avanti, ma non con Emilia Barrile come si temeva in un primo momento. Ad essere impallinato Libero Gioveni, consigliere UDC di prima nomina dopo gli anni passati al III del Comune di Messina.

Secondo gli accordi del centrosinistra, a lui sarebbe toccata la vice presidenza vicaria e a Nino Interdonato dei DR l'altra vice presidenza.

Invece, contro ogni aspettativa, Interdonato ha preso 27 voti, Nicola Crisafi del PDL 21, Gioveni 20, Nina Lo Presti (Cambiamo Messina dal basso) 4, un voto Elvira Amata e un voto Franco Mondello.

E visto che per la vice presidenza si votano due nomi in accoppiata e che i 4 voti della Lo Presti sono usciti insieme a quelli di Crisafi, non è difficile dedurre che gli accorintiani abbiano votato un esponente del PDL.

A Gioveni sono mancati 9 voti, presumibilmente quelli dei Democratici Riformisti e 3 del PD. Ma il segreto dell'urna resta tale e queste sono solo supposizioni, ovviamente.

Al momento dello scrutinio l'UDC compatto ha chiesto il riconteggio dei voti, ma Gioveni ha chiesto la parola e dichiarato che accettava il risultato e che non voleva una nuova conta dei voti. Molti applausi dall'Aula e la certezza che già dal primo giorno il centrosinistra non avrà vita facile al proprio interno.

“Certo -ha dichiarato poi Gioveni- prendo atto di quello che è successo e non accuso nessuno. Ovviamente, e parlo a titolo personale, gli altri colleghi dell'UDC non so cosa faranno, da questo momento per me la coalizione non esiste più e ognuno per la propria strada”.

Gioveni ha dato poi prova di lealtà nei confronti di Mario Rizzo, che punta ad essere il capogruppo dell'UDC in Consiglio comunale. “Gli accordi sono accordi e non si rompono -dichiara Gioveni. E poi Mario ha molta più esperienza di me in Aula ed è giusto che il capogruppo lo faccia lui. Io cercherò di espletare il mio mandato di consigliere nel miglior modo possibile”.

E veniamo ai due nuovi vice presidenti. Il giovanissimo Nino Interdonato (Democratici Riformisti) ha 23 anni, è laureato in Economia e Commercio ed è alla prima esperienza in Consiglio. Nicola (Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) ha 35 anni, è laureato in Farmacia, e anche lui è una matricola dell'Aula. Nei prossimi giorni tutti i gruppi consiliari dovranno comunicare ufficialmente il nominativo del capogruppo.

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