Ricorso al TAR per impugnare il bilancio dell’Ente Teatro
In 19 hanno presentato ricorso al TAR di Palermo per impugnare il Bilancio di Previsione 2014 dell'Ente Teatro di Messina.
Ancora una volta, come già era successo durante la presidenza dell'UDC Luciano Ordile, compagno di partito del presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, il documento economico-finanziario redatto durante la gestione dell'attuale presidente Maurizio Puglisi prevede una deroga all'accantonamento del 20% da destinare all'orchestra in attesa dell'applicazione della legge regionale 17 del 2004, che prevede espressamente la stabilizzazione dei musicisti.
I 19 professori d'orchestra si sono rivolti al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo per chiedere, come scrivono gli avvocati Fiorella Russo e Loredana Zappalà in una nota inviata all'Ente Teatro, “la sospensiva degli atti impugnati (il Bilancio, ndr) e l'accertamento dell'obbligo del teatro di verificare che l'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina assolva all'obbligo di utilizzo del 20%del contributo regionale per la stabilizzazione dell'orchestra”.
All'Ente Teatro, si chiede quindi di avviare entro 30 giorni “la procedura di stabilizzazione prevista dall'articolo 136 della legge regionale 4 del 16 aprile 2003, poi modificata dall'articolo 127 della LR 17 del 28 dicembre 2004, del personale dell'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, a ciò destinando una quota pari al 20% del contributo regionale fissato dalle leggi finanziarie regionali approvate dal 2005 in poi”.
A essere chiamato in causa dal ricorso al TAR non solo l'Ente Teatro di Messina, ma anche l'assessorato regionale allo Spettacolo, che ha accolto la richiesta del presidente Puglisi di derogare dall'uso del 20% del contributo regionale da destinare all'orchestra.
Secondo i legali dei 19 orchestrali che hanno presentato ricorso, i contratti a tempo determinato applicati dal 1997 dopo numerose selezioni pubbliche non sono legittimi, visto che lo stesso Statuto dell'ente, approvato nel 1996, prevede espressamente un'attività continuativa e non episodica delle attività musicali. Contratti che nel 2012 sono stati impugnati al tribunale del Lavoro, che ancora si deve pronunciare.
Nonostante le leggi del 2003 e del 2004 prevedano espressamente che il 20% del contributo annuale erogato dalla regione Sicilia sia utilizzato per l'orchestra, nel corso degli anni si è speso per far lavorare quest'ultima meno del 10% e solo un paio di volte si è superata questa somma.
La pianta organica varata nel 2007 insieme ai sindacati, nella quale è inserita anche la stabilizzazione degli orchestrali, è rimasta sulla carta a causa del blocco delle assunzioni sancito dalla Legge regionale 25 del 2008.
Nel ricorso al TAR, gli avvocati Russo e Zappalà, puntualizzano che questa norma è stata emanata per evitare un aggravio della spesa pubblica relativa al personale e non per ridurre spese già riconosciute e sottolineano “l'illegittimità del comportamento tenuto dall'Ente Teatro, che rimanendo inerte sino ad oggi ha omesso di procedere all'obbligo previsto ex lege di stabilizzazione del personale d'orchestra, che è stato espressamente confermato anche dall'amministrazione regionale nel 2012”.
Quell'anno infatti, con due note (il 20 marzo e il 4 maggio) l'Ente Teatro ha chiesto chiarimenti all'assessorato regionale rispetto alla stabilizzazione. Il 29 maggio dello stesso anno da Palermo hanno risposto “ribadendo che con l'articolo 136 della LR 4 del 2003 il legislatore ha voluto espressamente mutare e/o chiarire la sua azione nei confronti di tale orchestra, garantendo appieno la sicurezza e la stabilità economica. Il 20% del contributo regionale dovrà quindi costituire fondo unicamente destinato alla remunerazione del personale orchestrale”.
Tra l'altro, il Bilancio del 2013 era stato bocciato dalla Regione proprio perché non prevedeva alcuna stabilizzazione dell'orchestra, salvo poi, con una clamorosa e inaspettata inversione di marcia, accogliere la richiesta di deroga all'uso del 20% per i professori d'orchestra, sostenendo che diversamente non ci sarebbero stati fondi sufficienti per garantire il completamento della stagione 2013.
Come detto, l'Ente Teatro ha 30 giorni di tempo per accogliere le richieste degli orchestrali, ma dalle dichiarazioni rese anche precedentemente al ricorso al TAR di Palermo, l'orientamento di parte del CdA e del soprintendente (che hanno appena varato i primi provvedimenti dei quali parliamo in un altro articolo) sembra diametralmente opposto.