Regione, siglato l’accordo per la Formazione Professionale
Siglato l'accordo Governo, Cgil, Cisl, Uil ed Enti sulla formazione professionale in Sicilia. Il testo definitivo dell'accordo sulla formazione professionale affronta i nodi contrattuali ancora aperti: OIF, interventi formativi e sportelli multifunzionali.
L'accordo siglato ieri sera è il risultato di una lunga vertenza condotta con da Cgil, Cisl e Uil, durante la quale il Governo ha modificato l'impostazione iniziale , a partire dalla scelta di rifinanziare tutte le attività compatibili con il Piano Giovani. Il Governo Crocetta si è anche impegnato a trovare una soluzione per la Formazione Permanente.
Garantita quindi la prosecuzione delle attività degli sportelli multifunzionali almeno fino al 31 dicembre prossimo ed il finanziamento delle prossime annualità dell'Offerta Istruzione Formativa. Fatto questo, che non solo tutela l'occupazione, ma favorirà anche nei prossimi anni i processi di accompagnamento alla pensione dei lavoratori che posseggono i requisiti necessari, anche se a causa della riforma Fornero non potranno beneficiarne in molti.
“Con l'immediata accelerazione dell'emissione dei mandati di pagamento verso gli Enti per le attività già svolte -spiegano Giorgio Tessitore e Giovanni Migliore, rispettivamente membro della segretaria di Cisl Sicilia e coordinatore Cisl Scuola regionale- il Governo assume l'impegno necessario a consentire di sbloccare i pagamenti degli stipendi arretrati.
L'accordo ripristina condizioni di serenità necessarie per avviare il vero processo di riforma del settore che la Cisl chiede con forza almeno dal 2008 e che dovrà raggiungere l'obiettivo di innalzare la capacità di erogare servizi utili alle imprese e ai lavoratori nel mercato del lavoro. Una riforma fatta con il sistema in piedi e i lavoratori che si saranno riappropriati del loro ruolo e del rispetto che da ciò ne deriva”.
E restando in tema di lavoro da tutelare, per dare una risposta al decennale problema del precariato in Sicilia il PD ha presentato una mozione che prevede la stabilizzazione degli oltre 23 mila precari degli enti locali siciliani.
Presentata dalle deputate regionali Antonella Milazzo e Mariella Maggio insieme al deputato nazionale Maria Iacono, è destinata ai lavoratori socialmente utili che gli enti locali utilizzano, con costi assunti in gran parte dalla Regione, con contratto a tempo determinato e senza concorso per il fabbisogno ordinario degli enti.
“Occorre un piano ben preciso che in tre anni permetta la loro stabilizzazione -ha spiegato Mariella Maggio, ex segretario regionale Cgil e oggi deputata PD- ma per fare questo occorrono alcune deroghe che rallentino i vincoli che la normativa nazionale e la spending review impongono e che non consentirebbero alla Sicilia di potere stabilizzare dei precari'. La Sicilia -aggiunge- può emanare una norma solo se c'è la potestà delagata dal Governo. Perché in maniera di stabilizzazione solo lo Stato può legiferare.
La funzionalità di settori strategici degli enti -spiega ancora la Maggio- è assicurata da gran parte del personale a tempo determinato che ha già sostituito il personale a tempo indeterminato nel frattempo andato in quiescenza. Le posizioni di ruolo oggi presenti negli enti locali della Regione Siciliana non consentono di assicurare la funzionalità degli stessi, conseguentemente il venir meno dell'apporto di detti lavoratori provocherebbe inevitabilmente il collasso funzionale degli enti”.
Le cifre del precariato in Sicilia sono orientative e in assenza di una stima effettiva si parla di 23 mila precari. La questione del lavoro è una priorità a livello nazionale e a supporto della mozione vi è anche il deputato Iacono, per la quale deve essere ricercata una soluzione non solo a livello regionale ma nazionale.
Per il PD “innanzitutto occorre un cambio di strategia volto all'adozione di un pacchetto di misure da adottarsi in sede nazionale che, col sostegno del governo regionale, preveda: la proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato, per un periodo triennale, ritenuto sufficiente per realizzare il percorso verso la stabilizzazione dei rapporti a tempo determinato in essere, rimanendo tuttavia invariati i saldi finanziari” ha spiegato la Iacono. E ancora: “la stabilizzazione solo per rapporti di lavoro strettamente necessari ad assicurare la funzionalità degli enti, sulla base di dotazioni organiche rideterminate.
L'estensione della possibilità di partecipare alle selezioni interamente riservate agli interni inquadrati in categorie per le quali è richiesto il solo requisito della scuola dell'obbligo, anche al personale inquadrato in categorie superiori e l'affermazione della non applicabilità, solo per tale tipologia di assunzione, del principio di adeguato accesso dall'esterno e di fornire per i precari inquadrati nelle categorie C e D una ulteriore chance con la previsione di concorsi pubblici unici banditi dalle Regioni, anche per ambiti provinciali, finalizzati alla formazione di graduatorie di idonei, con valorizzazione, mediante apposito punteggio, dell'esperienza professionale maturata, con obbligo per le stesse Regioni ed i relativi enti territoriali di utilizzare la graduatoria per la copertura di posti vacanti e con previsione di possibile convenzionamento, per l'utilizzo delle stesse graduatorie, da parte di amministrazioni dello Stato per la copertura di posti nelle sedi ubicate nelle rispettive Regioni”.