#Regione. Rifondazione comunista chiede le dimissioni di Montante
Da qualche giorno le inchieste delle procure di Catania e di caltanissetta su Antonello Montante, delegato di Confindustria per la legalità, hanno dato un profondo scossone alla politica siciliana.
L'indagine “per vicinanza alla mafia e di sospette aggiudicazioni di appalti, – dichiara Mimmo Cosentino segretario regionale Rifondazione comunista Sicilia – riverbera una luce sinistra sulle scelte compiute dal governo siciliano”.
Nell'analisi del segretario Cosentino la candidatura di Rosario Crocetta è stata avanzata dai vertici di Confindustria Sicilia, Cisl e Udc.
Il presidente della Regione siciliana, sempre secondo Cosentino, avrebbe esercitato il ruolo di esecutore degli ordini confindustriali, “soprattutto nella gestione dei rifiuti e nel settore energetico, cosa più volte denunciata dal giudice Nicolò Marino”. Ex assessore ai Rifiuti, all'Acqua e all'Energia della Giunta Crocetta che ha più volte criticato i vertici di Confindustria.
“Ma non solo – continua Cosentino. Con tutto quel che ne è conseguito per gli interessi privatistici garantiti a imprese e comitati d'affari, ivi compresi quelli di alcuni ambienti legati alla criminalità mafiosa”.
Secondo Rifondazione comunista è “necessario che Montante lasci gli incarichi pubblici che riveste, in primis nell'Agenzia beni confiscati, o che gli vengano revocati, pena il dubbio di complicità politiche a più alti livelli. Che il lavoro della magistratura faccia piena chiarezza sulla vera natura delle relazioni tra Montante, Confindustria Sicilia e il governo della falsa rivoluzione crocettiana” – chiude Cosentino.