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Ieri si è tenuto a Palazzo Chigi un incontro, convocato dal Sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Graziano Delrio, con la regione siciliana. Sono arrivati dalla Sicilia il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei. Ad attenderli uno squadrone di ministri: Pietro Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze, Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e poi il sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.
L'incontro, durato poco più di un'ora, si è concluso “con l'impegno da parte della Regione siciliana a predisporre un documento programmatico di riforme e di impegni, in base al quale avviare un percorso virtuoso di collaborazione tra Governo e Regione” – spiega una nota ministeriale.
Le reazioni non tardano e così il capogruppo all'Ars del Nuovo centro destra, NCD, Antonino D'Asero tuona: “e c'era bisogno di farsi bacchettare dal sottosegretario Delrio e dai ministri per intraprendere il percorso virtuoso e istituire i tavoli di concertazione con lo Stato! Sarebbe bastata una chiara prova di responsabilità del presidente della Regione, finora troppo innamorato dei momenti di clamore e meno della sostanza”.
“I tavoli di lavoro su Sanità, Funzione pubblica, Ambiente (in particolare per la gestione dei rifiuti che da emergenza possono trasformarsi in risorsa) – continua D'Asero – sono stati da me chiesti a gran voce, assieme a un programma finanziario concreto che sappia ricollegare i fili dell'ordito ormai sfilacciato del tessuto connettivo finanziario dell'Isola”. “Oggi, il Nuovo centro destra non può che esclamare il più che classico ve l'avevamo detto! I nostri Sì e i nostri No sono sempre e soltanto condizionati alla serietà di un programma di recupero e di sviluppo dell'economia, teso a scongiurare l'emergenza sociale. Anche in questo momento, il palazzo della Regione è assediato da manifestanti. In Aula come nelle commissioni legislative saremo granitici nel difendere il futuro dell'Isola e nell'impegno per superare le problematicità presenti. Come sempre. E non cederemo di un sol passo, specialmente in sede di approvazione della Finanziaria. Infine, che si ritorni a Roma per definire una volta e per tutte il contenzioso con lo Stato che, in base all'articolo 36 e seguenti dello Statuto, è da troppo tempo debitore nei confronti della Sicilia”.