#Ragusa. 35 milioni per potenziare la ferrovia Canicattì Gela
Ieri a Gela nella sala consiliare del Palazzo di Città si è svolto un convegno di presentazione del progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea Canicattì – Gela – Comiso.
All'incontro erano presenti il prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, il presidente dell'Enac, Ente nazionale aviazione civile, Vitto Riggio, il presidente di Rete ferroviaria italiana, Dario Lo Bosco, il direttore generale per gli Aeroporti e il Trasporto aereo del Ministero delle Infrastrutture, Renato Poletti, l'assessore regionale alla Infrastrutture, Giovanni Battista pizzo, e i vertici di Sac e Soaco, società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso.
I lavori sulla linea consentiranno di ridurre i tempi di viaggio e migliorare il comfort. Gli interventi sugli impianti di telecomunicazione e le modifiche del tracciato miglioreranno anche la puntualità. I lavori cominceranno a marzo e dureranno 9 mesi per un costo di35 milioni di euro.
Il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha espresso soddisfazione per il significato che il progetto assume nel quadro del sistema di trasporti della Sicilia e per le positive ricadute in termini economici e ambientali.
Dichiarazioni entusiaste del presidente, Rosario Dibennardo, e dell'amministratore delegato, Enzo Taverniti, della Soaco .
“La notizia che verrà potenziata la tratta ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso, che attraversa tutta la Sicilia sudorientale, collegando le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa, non può che riempirci di ottimismo, visto l'importanza del progetto per i territori in qualche maniera di riferimento del nostro scalo” – hanno dichiarato i vertici della Soaco, società di gestione dell'aeroporto di Comiso.
“Per inciso, sarebbe anche possibile, con un futuro ulteriore finanziamento, la realizzazione di un collegamento permanente dalla stazione di Vittoria con il Pio La Torre” hanno evidenziato Dibennardo e Taverniti.