#Vittoria. Reati ambientali: sequestrata un’azienda di recupero plastica
Nuova operazione delle Fiamme Gialle a tutela dell'ambiente. I finanzieri della compagnia di Ragusa, stamattina, hanno posto sotto sequestro un'impresa di recupero plastica in Contrada Mazara a Vittoria.
Il provvedimento di sequestro, emesso dal GIP Claudio Maggioni, ha riguardato anche un'area industriale di circa 40 mila metri quadri adibita a stoccaggio incontrollato di fanghi, rifiuti speciali e allo smaltimento illecito della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli.
Con lo stesso decreto la Guardia di Finanza, in Contrada Macconi a Marina di Acate, ha anche sequestrato di una cava abbandonata di circa 20 mila metri quadri, utilizzata illecitamente per lo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica.
Il rappresentante legale della società, in concorso con altri soggetti, è stato denunciato per reati in materia ambientale legati all'illecito smaltimento di rifiuti speciali.
L'operazione in questione ha consentito di sottoporre a sequestro anche tre semirimorchi contenenti rifiuti speciali ancora da smaltire e la documentazione completa attestante lo smaltimento illecito dei fanghi palabili provenienti dal ciclo di lavorazione della plastica dismessa presso la cava abbandonata di Marina di Acate.
“Il materiale così illecitamente smaltito – spiegano dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa – utilizzato per ricolmare la cava abbandonata, arrecava grave nocumento alle falde acquifere della zona, di conseguenza all'ambiente e alla salute pubblica. L'azienda, il 26 febbraio scorso, era stata già destinataria di un provvedimento di sequestro probatorio al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate. Avverso tale provvedimento il Tribunale del Riesame aveva disposto il dissequestro fondato sulla apparente qualificazione come sottoprodotto (ex art. 184 bis del D. Lgs 1652/2006) e non come rifiuto del materiale derivante dalle procedure di lavaggio del polietilene, proveniente dagli impianti serricoli”.
Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, richiesto dalla Procura della Repubblica di Ragusa, è scaturito dopo un'indagine della Finanza di Ragusa e gli accertamenti tecnici effettuati dall'ARPA.