Pubblicati i dati Istat: nel 2013 crolla l’occupazione a Messina
“Come avevamo drammaticamente temuto e denunciato chiedendo interventi forti e correttivi, il 2013 registra un calo drammatico dell'occupazione nella nostra provincia”. Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, commenta così i dati Istat aggiornati al 2013 sui livelli occupazionali in provincia di Messina, che segnalano tra il 2012 e il 2013 la perdita di 13 mila posti di lavoro, 10 mila dei quali tra lavoratori dipendenti.
Nell'arco di un anno il tasso di occupazione per i maschi è sceso dal 55,3 al 51,6% perdendo quasi 4 punti percentuali, mentre per le donne, che nel nostro territorio hanno un livello occupazionale medio distante da quello nazionale di 13 punti percentuali, si è passati dal 33,6 al 31,7%.
Netto il crollo nel settore dei servizi, dove si registrano 10 mila licenziamenti, 7 mila dei quali tra i dipendenti. La peggiore nel panorama dell'Isola dopo palermo, dove sono stati cancellati 13 posti di lavoro, ma su una base di oltre 110 mila occupati in più rispetto a Messina. “Il settore dei servizi accusa un calo drammatico -osserva Oceano- come conseguenza del crollo dei consumi interni causato dalla perdita del reddito.
Questi numeri sono la certificazione di un dato da noi più volte denunciato, frutto del perdurare della crisi economica, delle enormi carenze infrastrutturali del territorio, dell'assenza di politiche industriali e di investimenti pubblici, della desertificazione produttiva, della grave e colpevole mancanza di politiche pubbliche per difendere dignità del lavoro, occupazione, tessuto produttivo. Anche il Governo regionale e gli Enti locali hanno fatto poco o nulla per contrastare questo declino”.
La Cgil di Messina, che il 7 e l'8 marzo prossimi celebrerà il proprio Congresso provinciale nell'ambito del quale sarà analizzata la condizione socioeconomica della provincia e si stabilirà il programma delle proposte e del lavoro per il prossimo quadriennio, oltre ad avere segnalato da tempo questi problemi, ha anche individuato proposte per invertire le dinamiche economiche.
“A partire dal Piano del lavoro -puntualizza Oceano, individuando i settori nei quali investire e dove trovare le risorse per gli investimenti. Nel nostro territorio gli enti locali devono attrarre gli investimenti migliorando la qualità della vita e l'appetibilità del territorio, orientando lo sviluppo sostenibile e intercettando le risorse europee”.