Propoli, una meraviglia della natura da scoprire
La propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono sulle gemme degli alberi. Si servono di questo materiale per rivestire le pareti degli alveari, per chiudere eventuali fori, per riempire le fessure e per imbalsamare gli animali invasori uccisi per impedire fenomeni putrefattivi. Questa sostanza li protegge dagli agenti esterni come muffe, funghi, batteri, insetti.
La parola propoli in senso molto vasto è usata per indicare una serie di sostanze resinose e balsamiche trasportate nell'alveare e trasformate dall'ape. Il nome è di derivazione greca e significa “davanti alla città”. L'uso della propoli da parte degli uomini risale ad epoche antichissime. Già gli Egizi la utilizzavano per numerose malattie ed era uno dei tanti ingredienti usati per la conservazione delle spoglie dei faraoni.
Il celebre naturalista romano Plinio ne scrisse in modo esteso, mentre Aristotele la definì un ottimo rimedio per le affezioni della pelle. Pare che anche Stradivari la usasse per impregnare le casse degli strumenti a corda, al punto da tramandare la straordinaria qualità dei suoi violini. Oggi la propoli trova svariati campi di applicazione, da quello farmaceutico e cosmetico a quello agricolo per la cura e difesa delle piante in competizione con i pesticidi di origine chimica.
La propoli è costituita essenzialmente da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto eterogenee tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali ecc.) la cui distribuzione percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni e del tipo di vegetazione.
I primi ricercatori che analizzarono la propoli si preoccuparono di dividere i principali costituenti della propoli in base alla loro solubilità in alcool etilico impiegati a temperature e concentrazioni differenti. Secondo questa più schematica analisi la propoli risulterebbe costituita essenzialmente da resine, balsami e cere. Numerose sperimentazioni hanno dimostrato sia in vivo che in vitro la capacità della propoli in soluzione alcoolica alla concentrazione dal 10 al 20% di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici Gram positivi (Escherichia coli, Proteus vulgaris, Mycobacter¡um tubercolosis, Bacillus alvei, B. larvae, B. subtilis e numerose salmonelle ).
Tali proprietà possono essere più o meno evidenti a seconda della presenza nella propoli di acido benzoico, acido ferulico, galangina e pinocembrina le cui proprietà antibatteriche anche a basse concentrazioni sono da tempo note. La Propoli svolge un'azione di inibizione nei confronti di alcuni tipi di herpers, il corona virus e circa 10 tipi di infezioni virali. Tale proprietà sarebbe dovuta essenzialmente alla frazione idrosolubile della propoli. Questa agisce su molti ceppi di virus, come quelli di influenza, raffreddore e herpes. I responsabili di quest'azione sembra siano i flavonoidi e la vitamina C presenti nella sostanza.
L'estratto idroalcolico di solito si usa nelle malattie invernali e da raffreddamento delle prime vie respiratorie come mal di gola e raffreddore, perché è in grado di danneggiare e uccidere molti batteri ed il suo effetto è proporzionale alla concentrazione utilizzata. Ha il pregio di essere ad ampio spettro e cioè di essere efficace su molti tipi di agenti patogeni e di non essere oggetto di resistenza batterica.
Ideale, anche per il suo effetto immunostimolante, poiché la maggior parte di queste affezioni sono causate da virus. Nessuna interazione è stata riscontrata. La propoli è un prodotto praticamente atossico, anche quando è somministrata in dosi elevate o per un lungo periodo.
Ogni anno i virus influenzali, quelli che si diffondono in tutto il mondo nella stagione autunno-invernale, nascono attorno alle grandi città come Hong Kong e Bangkok.
In pratica, nascono in una culla popolosa e caotica quali appunto le dense e affollate città dell'Estremo Oriente e del sudest dell'Asia. Da questi posti, in un arco di tempo che oscilla tra gli 8 e i 12 mesi, vagano attorno alla Terra per poi scomparire. E ricomparire “diversi” l'anno successivo. Difficile quindi la certezza del vaccino, che spesso non corrisponde all'improvviso mutamento del virus preventivato. Non ci resta quindi che affidarci alle meraviglie della natura, nella quale “ci siamo”.
Per contattare il dottor Di Prima, farmacista e naturopata, scrivete a: anticospeziale@virgilio.it