Primarie regionali PD, Timbro: necessarie sobrietà e trasparenza
Volano gli stracci in casa PD. Hai visto mai che si riesca a vincere davvero prima o poi? Meglio arrivare massacrati e divisi e spianare la strada a chi in un modo o nell'altro alla fine riesce sempre a vincere.
In questo genere di operazioni a Messina si è maestri. E così, dopo che i genovesiani (che voteranno in massa Giuseppe Lupo) si sono risvegliati da un letargo che è coinciso con la sconfitta del candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò e more solito hanno alzato le barricate per aumentare il numero dei seggi per le primarie regionali di domenica prossima (che solo casualmente dovrebbero coincidere con strutture che fanno riferimento noti esponenti alle truppe cammellate) e dopo che il parlamentare ARS Filippo Panarello ha sollevato questioni di opportunità su questa pretesa, arriva la nota di Maria Flavia Timbro, candidata nella lista che sostiene Antonella Monastra.
“In relazione alle spiacevoli polemiche sorte in questi giorni in merito alla fase di organizzazione delle Primarie regionali del Partito Democratico che si terranno domenica 16 febbraio -scrive la Timbro- sento il dovere di formulare una breve riflessione.
Trovo inconcepibile che a due giorni dall'appuntamento di domenica che ci porterà a scegliere il segretario e i componenti l'Assemblea Regionale si litighi ancora sul numero e sull'ubicazione dei seggi nei quali si svolgeranno le operazioni di voto. Informare per tempo iscritti, simpatizzanti e cittadini sul luogo e sulle modalità con le quali potranno esprimere la propria preferenza costituisce l'unica, vera garanzia di partecipazione democratica che il PD può offrire.
Ritengo, peraltro, che, date le passate vicende che proprio a proposito di primarie hanno visto la nostra città balzare agli onori della cronaca, il Partito Democratico di Messina debba offrire oggi un'immagine di sobrietà e di trasparenza nell'utilizzo di questo importante strumento democratico di selezione della classe dirigente, degno della storia e dell'impegno dei suoi iscritti e dei suoi militanti. Ai quali, prima di tutto, abbiamo il dovere di spiegare quale partito vogliamo costruire e non quanti seggi abbiamo a disposizione per farlo.
Auspicando per il futuro un dibattito sui contenuti acceso almeno quanto quello sulla collocazione dei seggi -conclude la Timbro- auguro a tutti un buon voto democratico”.