#Ponteelibertà. Sicilia al collasso, Guglielmo: “Chi ha deciso che deve restare un’isola?”
CATANIA. I voli da e per la Sicilia sempre più costosi, il progressivo abbandono dell'Isola dei più giovani e la richiesta di risarcimento danni di 700 milioni presentata dal contraente generale Eurolink per la mancata costruzione del ponte sullo Stretto che sarà discussa l'8 luglio 2020 e che pende come una spada di Damocle sulle esangui casse statali hanno riavviato il dibattito sulla realizzazione dell'opera. Dopo anni di opportunistico (e forse anche un po' ignorante) silenzio della maggior parte dei parlamentari siciliani, quelli in teoria che dovrebbero essere compatti nel richiedere l'apertura di un cantiere che porterà 40.000 posti di lavori per 7 anni, per non parlare dell'indotto, in una delle aree più depresse del Paese, a riaprire il dibattito in Parlamento è stata la deputata forzista Matilde Siracusano, che con interrogazioni e azioni parlamentari ha dato una svegliata ai compagni di partito, ottenendo anche degli emendamenti di Forza Italia alla Legge di Bilancio per garantire la continuità territoriale dei siciliani, massacrati economicamente da biglietti carissimi.
Tesi queste, che da anni l'ingegner Giacomo Guglielmo, esperto di mobilità e Fondi SIE, ribadisce a ogni pie' sospinto in tutti i dibattiti su infrastrutture e sviluppo ai quali interviene come relatore. L'ultimo sabato scorso, a Viagrande. In sala, ad ascoltare l'intervento dell'ingegner Guglielmo, del quale pubblichiamo il video integrale. il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, gli assessori Bernadette Grasso e Marco Falcone e la deputazione regionale e nazionale FI compresa, ovviamente, l'onorevole Siracusano.