Polizia e carabinieri sgominano banda di srilankesi
Sgominata da Polizia e carabinieri una banda di srilankesi attivi a Messina. Seminavano terrore tra i connazionali con estorsioni, rapine e aggressioni.
Sono tutti cittadini di nazionalità srilankese i soggetti raggiunti oggi da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 14.02.2014 dal GIP presso il Tribunale di Messina Antonino Genovese, su richiesta dei Sostituti Procuratori della Repubblica Antonella Fradà e Diego Capece Minutolo.
Stamane all'alba i poliziotti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e i militari della Compagnia Carabinieri Messina Centro hanno proceduto all'arresto dei cittadini stranieri, tutti residenti sul territorio messinese e responsabili a vario titolo di un'associazione finalizzata a rapine, estorsioni, lesioni, minaccia, violenza privata, violazioni di domicilio, porto di strumenti atti ad offendere, commessi contro loro connazionali. Si tratta di :
- WARNAKULASURIYA Fernando Nalin Prasanna, nato in Sri Lanka il 27.04.1974 ;
- WARNAKULASURIYA Fernando Nalaka Sanjeewa, nato in Sri Lanka il 07.12.1977 ;
- WARNAKULASURIYA Damitha Asanka Thamel, nato in Sri Lanka il 12.06.1983 ;
- WARNAKULASURIYA Sudath Jayantha Lowe, nato in Sri Lanka il 30.05.1981 ;
- WARNAKULASURIYA Roy Malcom, nato in Sri Lanka il 20.11.1968 ;
- PORUTHUTAGE Fernando Mourice Prasanna, nato in Sri Lanka il 14.11.1981;
- HETTI ARACHCHIGE Randeepa Sudeema, nato in Sri Lanka il 03.11.1983 ;
- KORELA GAMAGE Gayan Danushka, nato in Sri Lanka il 24.01.1986 .
Le indagini, iniziate nel settembre del 2011, hanno consentito di ricostruire tassello dopo tassello il modus operandi del gruppo, il ruolo che ciascun membro ricopriva e il contesto in cui le vittime erano prese di mira.
Obiettivo del sodalizio criminale era quello di ricoprire un ruolo di potere in seno alla comunità cingalese in città, raggiunto e potenziato con una violenta escalation di taglieggiamenti e aggressioni. Capeggiata da un leader, riconosciuto dagli investigatori in Warnakulasuriya Fernando Nalin Prasanna, la banda disponeva di uomini pronti ad agire in gruppo, spesso a bordo di autovetture e motocicli e muniti per i pestaggi di strumenti quali mazze, coltelli, catene e sbarre di ferro.
La prima aggressione registrata risale a settembre 2011, quando una delle vittime è stata raggiunta e accerchiata da 25 connazionali mentre percorreva a bordo del proprio ciclomotore la via Comunale in località Sperone. Pestata a sangue, è stata derubata di una collana d'oro che portava al collo del valore di 700 euro.
La stessa persona, colpevole di aver denunciato quanto accaduto in settembre, è stata poi avvicinata da tre dei soggetti arrestati in via Santa Maria dell'Arco nell'ottobre del 2012. Costoro, colpitolo con una grossa catena, un bastone in ferro e una bottiglia in vetro, lo hanno derubat ancora una volta di documenti e di 400 euro.
Il rifiuto a sottostare a richieste di denaro era motivo di ulteriori prevaricazioni e rappresaglie. Vittima di tentata estorsione fu nell'agosto del 2012 un cittadino di nazionalità srilankese titolare di un esercizio commerciale nella zona nord di Messina a Sant'Agata. Rifiutatosi di piegarsi alle richieste di denaro del gruppo criminale, è stato raggiunto presso il proprio negozio da una quindicina di connazionali a bordo di tre autovetture e da un‘altra decina di persone giunte a piedi che lo hanno picchiato con ogni genere di oggetto contundente: catene di ferro, mazze, coltelli a serramanico, bottiglie di vetro vuote.
Nell'occasione non è stato risparmiarto dal pestaggio un altro connazionale presente, amico del titolare del negozio, che è stato derubato di un orologio, due gioielli e denaro contante.
Chiunque osasse opporsi alle richieste dei sodali o ribellarsi e denunciare le vessazioni subite, era punito per dare un monito agli altri, come accaduto al cingalese che aveva reso testimonianza per l'aggressione subita da un connazionale, quando al termine della festa della comunità a gennaio 2013, è stato accerchiato in piazza del Popolo, preso a calci e ferito cruentemente al volto, a una mano e al fianco con due taglierini.
Non andava meglio ai presenti di quest'ultima aggressione che avevano suuccessivamente testimoniato. Uno di essi è stato raggiunto presso la propria abitazione una prima volta il 7 aprile scorso, minacciato e picchiato con un tirapugni e nuovamente picchiato il 12 maggio successivo, questa volta in strada, sul torrente Trapani, con due barre in ferro.
Le indagini hanno appurato che tentativi di minare il potere e la posizione raggiunti dal sodalizio criminale all'interno della comunità cingalese erano stati messi in atto da alcuni srilankesi lo scorso maggio, quando quest'ultimi avevano effettuato una sorta di spedizione punitiva contro i principali membri della banda all'interno di un appartamento.
I poliziotti intervenuti avevano trovato l'intera abitazione messa a soqquadro e numerose tracce ematiche. Ne erano scaturiti due arresti a carico di Samaratunga Arachchilage Chaminda Bandara e Warnakulasuriya Palakuttige Paul Lazarus Fernando.
Nonostante l'intervento delle forze dell'ordine e gli arresti, la risposta del gruppo criminale non si è fatta attendere. Nella tarda serata del 21 maggio scorso alcuni membri della banda hanno affiancato uno dei connazionali ritenuti rivali, lo hanno picchiato, bloccato con del nastro da imballaggio e, caricato a forza in macchina, lo hanno trasferito presso un appartamento in via Manzoni e solo l'intervento della Polizia, arrivata quando quattro esponenti del gruppo stavano cercando di trascinare l'uomo legato in casa, evitò conseguenze ben peggiori, assicurando alla giustizia i quattro che sono stati condannati per il reato di sequestro di persona con sentenza del 20 dicembre scorso.
Nei prossimi interrogatori di convalida delle odierne misure cautelari, gli stessi, sulla base del quadro complessivo scaturito dalle indagini congiunte di Polizia e Carabinieri, insieme ai restanti esponenti del sodalizio criminale, risponderanno di tutti i reati di cui si sono resi responsabili nel corso degli ultimi anni.