#Politica. Francantonio Genovese segue la sirena Micciché: lascia il PD e approda a Forza Italia DICHIARAZIONI DI GENOVESE E BARRILE

Francantonio Genovese
Francantonio Genovese

L'ufficialità è arrivata poco dopo le 18, quando una nota di Forza Italia ha messo nero su bianco l'adesione dell'ex leader del PD messinese Francantonio Genovese al partito di Berlusconi.

Stamane infatti Gianfranco Micciché, commissario regionale di Forza Italia, si è incontrato non solo con Genovese, appena uscito dagli arresti domiciliari ai quali era stato costretto per parecchi mesi a causa del coinvolgimento nello scandalo che ha travolto la formazione siciliana, ma anche con i parlamentari Maria Tindara Gullo e Franco Rinaldi e con loro, si nella nota, “è stato deciso un percorso politico comune”.

Cosa abbia promesso la sirena Micciché in cambio di questo addio al Partito Democratico non è ancora dato saperlo, ma è certo che Genovese non ha dimenticato che solo 6 dei suoi compagni di partito, tra i quali anche la Gullo, avevano votato contro il suo arresto a maggio 2014. Tra i pochi no, anche quello di Forza Italia

Francantonio Genovese lascia il Partito Democratico, del quale in Sicilia era stato eletto segretario regionale nell'ottobre del 2007 e se ne va armi e bagagli (e con un patrimonio personale di oltre 19 mila voti ereditato dallo zio pluriministro DC Nino Gullotti e dal padre, il senatore Luigi, recentemente scomparso) in un partito, Forza Italia, che cerca disperatamente di rimettersi in piedi dopo gli scivoloni giudiziari ed elettorali.

Il 61 a 0 in Sicilia del 2001 è solo in ricordo e alle amministrative del 2015 il simbolo era presente in sole due liste a Gela e Milazzo, ma da qualche parte si deve pur ripartire. E così, via a settimane di accordi più o meno conosciuti, a riunioni neanche tanto segrete, che hanno portato all'ufficializzazione di oggi pomeriggio.

A seguire Genovese buona parte dei consiglieri comunali di Messina. Nessuna dichiarazione ancora, ma i fatti sono fatti e tra le richieste del tesseramento del PD spiccano molte assenze. Presenti ai banchetti solo Antonella Russo, che comunque è da tempo al Gruppo Misto, e Claudio Cardile.

Le 1300 richieste di tesseramento mandate da Roma sono state esaurite in meno di 24 ore e adesso si aspettano le altre. Tra l'altro, a causa della particolare situazione del PD locale, senza segretario cittadino dal (quando Peppe Grioli si dimise per partecipare alle primarie per la sindacatura) e con un commissario provinciale da alcuni mesi, dopo l'addio di Basilio Ridolfo, il deputato Ernesto Carbone, nel messinese non c'è stato un tesseramento vero e proprio.

Così come a Roma ed Enna, anche loro con il partito commissariato, tra sabato e domenica i banchetti hanno raccolto delle richieste di tesseramento (presentate per lo più da dirigenti e responsabili locali del partito) che saranno valutate dalla direzione nazionale.

“Siamo estremamente soddisfatti rispetto alle previsioni -commenta Alessandro Russo, responsabile del tesseramento per la provincia di Messina. Abbiamo avuto adesioni più alte di quanto non si pensasse e per la prima volta si è partiti dalla tessera n° 1, senza lotte tra i signori delle , che accumulavano numeri ma che politicamente non c'erano. Per noi è stato come chiamare la parte migliore dell'intera provincia, quella che per troppi anni è rimasta tagliata fuori. Il partito deve rinascere e deve essere ricostruito sulla base delle proposte, senza occupazioni di potere”.

E per quanto riguarda la vistosa assenze dei genovesiani, Russo dichiara che è stato un “fatto di natura squisitamente politica. Se non si sono presentati è evidente che c'è una sofferenza nello stare in questo percorso. In questo contesto serve chiarezza e con il pretesseramento si capirà chi ci sarà nel PD del futuro. A chi non ci sarà buon viaggio, ci lasciamo senza rancore”.

Nessun rancore da parte di Emilia Barrile, presidente del Consiglio comunale di Messina, ma molta amarezza sì. “Non mi riconosco in questo PD -dichiara. Ho appreso dei banchetti del tesseramento dai giornali, nessuno mi ha telefonato. Il responsabile del tesseramento è stato deciso a Roma, senza consultarsi con alcun esponente del locale del partito e il commissario Carbone non si è neanche degnato di fare una telefonata.

Renzi può comandare a Roma, ma qui a Messina siamo in democrazia e il confronto deve essere alla base di qualsiasi ragionamento. Per non parlare di questa assurdità della richiesta di tesseramento. Se io la richiedo, voglio subito la tessera: come si permettono di decedere loro chi deve averla e chi no? Cosa pensano? Che a Messinao siamo delinquenti? Non ho ancora deciso cosa fare, ma è certo che questo PD che cala le decisioni dall'alto non mi piace proprio. E poi le ho viste le facce di quelli che erano ai banchetti. Tutti brave persone, per carità, ma tutti intellettuali, nessuno del popolo.

In questo modo il PD si snatura e non è più il partito del popolo, come invece deve essere. In ogni caso, per me il rapporto umano e di amicizia viene prima di qualsiasi considerazione politica e la mia decisione si baserà su questo ragionamento e su nient'altro”.

Aggiornamento 20.41

Oggi , con gli on. Mariella Gullo e Franco Rinaldi, ho incontrato il commissario regionale di Forza Italia on. Gianfranco Miccichè –scrive in una nota Francantonio Genovese.

Raggiunta l'intesa su un percorso comune, abbiamo manifestato l'intenzione di aderire ai gruppi parlamentari di Forza Italia. Nei prossimi giorni incontrerò  le amiche e gli amici con i quali condividere il progetto.

Diversi rappresentanti istituzionali mi hanno già manifestato di sentirsi coinvolti in questa nuova esperienza politica. Avverto, comunque, insieme ai deputati messinesi il dovere di coinvolgere i riferimenti di sempre e tutti coloro che intendono abbracciare questo percorso”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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