Per la musica di Messina e Taormina un solo direttore artistico

Protesta Teatro Vittorio Emanuele
L'ultima al Vittorio Emanuele

Il sindaco Accorinti congela le nomine per il di Amministrazione dell'Ente Teatro di Messina, ma i sindacati non mollano.

E in una lettera inviata al primo cittadino, al neo presidente Maurizio Puglisi e al commissario straordinario Rosario Cultrone (che svolge le funzioni del CdA) i segretari generali di SLC Cgil, UILCOM Uil, FIALS Cisal e Sadirs Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo, dopo aver sottolineato che sono ancora in attesa di una convocazione da parte dei nuovi vertici dell'Ente, vanno dritti al sodo.

“A breve -scrivono i dirigenti sindacali- tra le tante incombenze che spettano alla nuova dirigenza del teatro ci sarà anche l'iter per il completamento delle nomine che compongono l'organico direttivo, amministrativo ed artistico del Vittorio Emanuele.

Tra queste, valutiamo di rilevante importanza per la salvaguardia della tradizione musicale messinese oltre che per lo sviluppo del Vittorio Emanuele, la nomina del Direttore Artistico per la musica.

A questa figura infatti, sarà demandato il compito di risollevare e far rinascere la nominata tradizione musicale, che è stata ampiamente svilita, spenta e negata dalle precedenti fallaci amministrazioni,  che di fatto hanno tradito lo spirito per il quale il teatro era stato destinato fin dalla sua prima istituzione.

Con questo delicato momento coincide, casualmente, la chiusura della stagione lirico-musicale del Teatro Antico di Taormina. Non possiamo non sottolineare come quest'ultimo, a pieno titolo ascrivibile come bene comune artistico, storico e culturale la cui titolarità appartiene alla provincia di Messina, sia stato letteralmente colonizzato da associazioni ed imprenditori delle due altre province egemoni siciliane, Palermo e Catania,  che hanno imperversato padroneggiando il cartellone degli eventi di Taormina Arte.

La gestione, spesso problematica, ha sempre più frequentemente generato defezioni di artisti a causa di insolvenze, dolosamente perpetrate a loro danno, ed in taluni casi con cachet mai pagati per le loro . Di tutto questo è complice l'assenza, l'indolenza, l'apatia, l'inattività e il disinteresse delle nostre asfittiche istituzioni politiche, amministrative ed artistiche. È innegabile come nello scenario artistico del teatro di Taormina il grande assente sia stato il Vittorio Emanuele di Messina.

È innegabile come il cartellone degli eventi del Teatro Antico di Taormina, se opportunamente utilizzato da chi ne ha come Messina la paternità naturale, avrebbe potuto creare un volano di sviluppo per la nostra città. Parallelamente avrebbe portato un importante incremento economico per tutte  le maestranze messinesi, il cui  apporto professionale invece, è rimasto accantonato e non produttivo”.

Le scelte delle recenti gestioni hanno lasciato a spasso almeno 150 lavoratori messinesi tra comparse, tecnici, orchestrali, sarte, truccatrici, maestri di palco, direttori di scena, maschere, cantanti e coristi, già penalizzati da una stagione musicale che nel 2013 li ha fatti lavorare per due settimane.

Ad Accorinti SLC Cgil, UILCOM Uil, FIALS Cisal e Sadirs chiedono di far coincidere la nomina del direttore artistico dell'Ente Teatro di Messina con quella del direttore artistico di TaoArte Musica e di promuovere questa ipotesi anche con il commissario della Provincia e con il primo cittadino di Taormina.

“Questo renderebbe, oltre al chiaro valore artistico, culturale ed economico che il teatro riveste per la nostra città -spiegano i dirigenti sindacali- anche un palese vantaggio per la provincia, la città e per i suoi lavoratori. Chiediamo che la persona che sarà investita di tale incarico, abbia in sé le qualità morali, umane ed artistiche necessarie ad un ruolo così centrale e fondamentale. Speriamo che si tratti di qualcuno che possiede talento, lungimiranza e capacità imprenditoriali, così come competenza artistica, professionale e probità limpidezza nell'esercizio delle sue funzioni.

Desideriamo che i luoghi della cultura, per la città di Messina così come per l'intera provincia, non  siano più un'idea in auge nei salotti o un pretestuoso motivo di disonesto e illegittimo arricchimento -concludono Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo- ma un patrimonio da preservare e valorizzare”.

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