Peculato, arresti domiciliari per l’ex ispettore Aldo Bruzzano

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Aldo Bruzzano

La maledizione delle auto blu si abbatte ancora su Messina. Dopo quella di Buzzanca, che gli costò la poltrona di sindaco nel 2003, e quella dell'ex Capo di Gabinetto Antonio Ruggeri, adesso è toccato all'ex ispettore dei Vigili Urbani Aldo Bruzzano, che è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di peculato.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa ieri mattina dal GIP del Tribunale di Messina Giovanni De Marco su richiesta della Procura della Repubblica.

Bruzzano, 65, originario di Lipari, era già indagato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per ricettazione in concorso, peculato, falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.

L'indagine dei Carabinieri, condotta sotto la direzione dei Sostituti Procuratori Adriana Sciglio e Diego Capece Minutolo, iniziò nel 2011 ed ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di Bruzzano, che all'epoca era ancora in servizio.

Le hanno permesso di accertare che mentre ricopriva il ruolo di Responsabile della Sezione Tutela Territorio della Polizia Municipale di Messina, in diverse occasioni tra marzo 2010 e dicembre 2011 Bruzzano utilizzò l'auto di servizio mentre era in ferie per uso personale.

E non solo. Perché in una relazione di servizio in merito ad un sopralluogo effettuato nel 2010 dopo una segnalazione, Bruzzano attestò il falso dichiarando di aver riscontrato la presenza di opere  edili già sanate, quando invece ne erano state realizzate altre mai inserite nella richiesta di edilizia in sanatoria.

Inoltre, come amministratore di fatto e socio occulto di una società che si occupa dell'acquisto di oro usato, i negozi compro-oro, in diverse occasioni comprò degli oggetti in oro di illecita provenienza.

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