Patto di ferro tra Regione e Authority per la Zona Falcata
Di Crocetta neanche l'ombra nonostante la promessa di essere presente, ma c'è l'assessore Vancheri e va bene lo stesso.
L'Autorità Portuale di Messina e la Regione Sicilia hanno siglato oggi un accordo che assegna alla prima il controllo sulla Zona Falcata, archiviando così l'annosa querelle con l'Ente Porto, che rivendicava la propria titolarità su un'area di 144 mila metri quadri. Un'enclave nella penisola di San Raineri, per la quale da anni i due enti si combattono in tribunale e sulla quale l'ultima parola deve ancora essere detta, anche se il documento siglato preveda proprio un passo indietro da entrambe le parti entro quindici giorni.
Certo, lo scioglimento dell'Ente Porto ancora è nel registro delle buone intenzioni (Lombardo docet) ma il documento siglato stamane dovrebbe essere un passaggio decisivo.
“Lo scioglimento dell'Ente Porto era un passaggio inevitabile per ridare una speranza progettuale a Messina e alla zona falcata. Lo sosteniamo da anni e finalmente, oggi, si è arrivati alla conclusione di una vicenda assurda e paradossale di sovrapposizione di competenze -commenta Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina. Adesso -prosegue Genovese- bisogna esigere la realizzazione del contenuto del protocollo, partendo da una conferenza di servizi che veda coinvolti tutti i soggetti istituzionali, delle organizzazioni produttive e dei sindacati per programmare concrete azioni per procedere alla demolizione dell'inceneritore, alla bonifica delle aree con presenza d'inquinanti e la riqualificazione e la funzionalizzazione, attraverso finanziamenti regionali e comunitari, dei siti archeologici e storici della zona falcata”.
E per quanto riguarda il Punto FRanco, la Cisl propone “di porre attenzione alle opportunità offerte dal punto franco studiando la possibilità di una sua delocalizzazione sulle aree del polo industriale di Giammoro”.
Disco verde anche dai DRS, che pure in passato hanno difeso a spada tratta l'Ente Porto, definito “fondamentale” appena l'anno scorso.
“Oggi a Messina si registra un fatto storico -dichiara il capogruppo all'ARSBeppe Picciolo. Dopo 15 anni di guerre giudiziarie due Enti pubblici trovano un accordo che dovrebbe consentire, uso rigorosamente il condizionale, l'avvio di un percorso di riqualificazione e di rilancio della preziosa Zona Falcata di Messina”.
All'esecutivo Crocetta i DRS chiedono l'immediata approvazione del Piano Regolatore Portuale e un impegno del presidente “a mettere a ferro e fuoco il ministero delle Infrastrutture nel caso in cui si volesse attuare l'ennesimo scippo dell'Authority messinese”. Riferimento quest'ultimo, all'ipotesi di accorpamento dell'Autorità Portuale di Messina a quelle di Catania e Augusta.
Voce dal coro quella dei grillini, che tramite la parlamentare regionale Valentina Zafarana chiedono se dietro “questo accordo c'è la volontà di riqualificare l'area più preziosa dello Stretto e di creare ricchezza equamente distribuita tra i cittadini o se tra le linee del Piano Regolatore Portuale (sconosciuto ai cittadini e condiviso non si sa con chi) si nasconde l'ennesima speculazione edilizia che gioverà ai soliti noti e sottrarrà per l'ennesima volta il mare alla città.
Da una recente interlocuzione con l'assessore Vancheri- dichiara ancora la Zafarana – non è stato possibile avere la certezza se questo storico accordo farà salvi i 144 mila metri quadri sui quali, con legge nazionale, è stato stabilito che debba sorgere il Punto Franco di Messina, prerogativa del governo regionale, o se ancora una volta la Regione farà finta di nulla, nascondendo la testa sotto la sabbia”.