#Palermo. “Tormenti e incanti”, la mostra di Antonio Ligabue
“Io sono un grande artista, la gente non mi comprende, ma un giorno i miei quadri costeranno molti soldi e allora tutti capiranno chi era veramente Antonio Ligabue”.
Questa una delle tante citazioni attribuite all'artista, che nonostante il disprezzo, la noncuranza manifestata da molti critici e storici dell'arte nei confronti delle sue opere, non ha mai smesso di credere nelle potenzialità della propria pittura e, più in generale, della propria arte.
Personaggio affascinante e tuttavia molto complesso Antonio Ligabue, che tra tormenti e incanti è sempre riuscito a portare avanti le proprie convinzioni artistiche.
La mostra, allestita nelle Sale Duca di montalto a Palazzo Reale, si configura come un percorso monografico, che aprendosi con le prime, ancora acerbe opere dell'artista, sviluppa di pari passo alla crescita individuale di Ligabue e del suo altalenante percorso artistico.
L'esposizione, che chiuderà il 31 agosto prossimo, è stata organizzata con il patrocinio della Fondazione Federico II di Palermo e della Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri.
Evidente è la passione che Ligabue nutriva per gli animali esotici, che sono per lo più predatori ritratti nel preciso istante in cui riescono a catturare l'inerme preda, oltre che per gli autoritratti nei quali, alla stregua di un moderno Van Gogh, rappresentava sulla tela il proprio animo scisso e tormentato.
Un'altra caratteristica che fa riconoscere immediatamente i suoi dipinti è l'uso di colori molto forti e vivaci, specialmente nella realizzazione dei paesaggi o nelle pellicce degli animali da lui tanto amati, tanto da esser definito da Sandro Parmiggiani, curatore della mostra, un espressionista tragico, rendendo a volte, questi contrasti di colore talmente eccessivi, da risultare quasi violenti.
Visitando la mostra si ha la precisa sensazione di una perpetua reiterazione di tematiche e soggetti in dipinti e disegni anche molto diversi, a cui corrisponde una precisa volontà di perfezionismo che ha di fatto reso Antonio Ligabue, Antonio Ligabue.