#Palermo. La prima volta di Corleone: gli imprenditori denunciano gli estorsori
Totò Riina, Bernardo Provenzano e poi tanti altri capimafia, reali o inventati come il Don Vito del Padrino. Corleone nell'immaginario collettivo è la patria dei boss e la capitale mondiale della Mafia. Da oggi qualcosa è cambiato. Sono stati denunciati e arrestati gli estorsori perché chiedevano il pizzo, grazie al coraggio di un imprenditore. Per la prima volta è caduto il muro di omertà.
Alla alba sono scattate le manette per Ciro Badami, 68 anni di Villafrati, Francesco Paolo Scianni, corleonese di 63 anni, il 74enne Antonino Lo Bosco e il 64enne Pietro Paolo Masaracchia entrambi di Palazzo Adriano. I quattro sono indagati per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L'operazione condotta dai carabinieri di Corleone e di Monreale fra i comuni di Corleone, Palazzo Adriano e Villafrati. Coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci della Dda, direzione distrettuale antimafia, di Palermo, ha squarciato il velo di omertà e fatto luce sulla Mafia di Corleone, Misilmeri e Belmonte Mezzagno. Importante per le indagini sono state le dichiarazioni di un imprenditore vittima delle estorsioni.
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