Palermo, il Museo delle marionette Pasqualino presenta i pupi Nofrio e Perdomani

PALERMO. Due iniziative in programma la prossima settimana al Museo delle marionette Pasqualino. Prosegue infatti online #ilmuseoracconta, un viaggio attraverso cui esplorare, approfondire e riscoprire le preziose collezioni del museo su facebook, twitter, youtube e sui siti istituzionali. Questa settimana si va alla scoperta di due pupi palermitani in paggio, provenienti dal di Gaspare Canino: domani alle 12 protagonista della video presentazione sarà il pupo detto “Perdomani” risalente al XIX secolo. Nell'area palermitana compariva dinanzi al fondino, tra il secondo e il terzo atto, per declamare un riassunto degli episodi e per invitare il pubblico a ritrovarsi lì il giorno seguente per il prosieguo della storia. Mercoledì prossimo sempre alle 12, toccherà al pupo Nofrio, “eroe” eponimo del genere popolare comico della farsa (che risale alla cosiddetta vastasata, dal mestiere di facchino detto in siciliano vastaso), datato al 1920 circa. Nofrio è la voce del sottoproletariato e della sua protesta contro le ingiustizie del mondo aristocratico-borghese sciocco e arrogante, raffigurato dai personaggi del barone, del dottore e del borghese. Le attività rientrano nell'ambito del progetto “The Human Library. I libri sono uomini”, promosso dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo in collaborazione con ALAB, Associazione liberi artigiani artisti, e sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – Direzione generale creatività contemporanea e Rigenerazione urbana, Piano Cultura Futuro Urbano – “Biblioteca di quartiere”. La collezione del conta oltre 5.000 pezzi fra marionette, pupi, burattini, ombre, attrezzature sceniche e cartelloni provenienti da tutto il mondo. Tra questi, la più vasta e completa collezione di pupi di tipo palermitano, catanese e napoletano, che compongono un patrimonio che è possibile salvaguardare devolvendo il 5×1000 all'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. Sarà interamente destinato al restauro delle opere e alle attività della Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell'opera dei pupi. Della collezione fanno parte pure materiali utilizzati nelle altre tradizioni del teatro di figura che sono state dichiarate dall'Unesco “Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell'umanità”.

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