#Palermo. Eros, vizi e case chiuse: una passeggiata attraverso la città “a luci rosse”

Un antico preservativo, realizzato con un budello di animale
Un antico preservativo, realizzato con un budello di animale

“Esiste una profonda relazione fra religione e prostituzione, tanto che un celebre detto palermitano dice: Unni ci su campani ci su sempre li buttani”. Esordisce così Flavia Corso, presidente dell'associazione Tacus: arte, integrazione e cultura, che nei giorni scorsi ha organizzato una passeggiata attraverso una Palermo nascosta, piena di eros, vizi e case chiuse.

Il percorso è iniziato a piazza San Domenico, di fronte all'omonima chiesa palermitana, con alcune delucidazioni di carattere storico: dalla prostituta più celebre di Palermo, la ricercatissima Nicoletta tre motori, che deve il soprannome al particolare talento di far l'amore con tre diverse parti del corpo, fino alla creazione dell'attività di meretricio in franchising grazie a Nicolò Bologna.

Palermo a luci rosse
Il Borgo degli Amalfitani, una tappa del tour a luci rosse, che i palermitani chiamavano “u burdiellu di Sant'Andrea”

L'imprenditore infatti, con le sue taverne arricchite dalle tante donnine allegre riusciva ad attirare ogni giorno moltissimi clienti, grazie ai servizi speciali che rendeva a tutti i visitatori. Di fatto, la passeggiata è un vero e proprio percorso attraverso la storia di quello che è da tutti designato come il mestiere più antico del mondo. 

Diverse fermate, durante le quali ci si è fermati davanti alle case chiuse palermitane, da quelle di lusso frequentate dalla Palermo bene, sino a quelle di bassa lega che spesso divenivano focolai di gravi epidemie a causa anche della scarsa igiene.

A questo proposito, una delle case più in voga a Palermo agli inizi del XX secolo era Casa Igiea, situata alle spalle di piazza Marina, passata alla storia per aver istituito il cosiddetto posto del guardone, perché chi non aveva abbastanza spiccioli per poter godere in prima persona di una prostituta, poteva consolarsi pagando metà prezzo e guardare il sesso consumato da qualcun altro.

Monete antiche per il pagamento delle prostitute
Nell'antica Roma le prostitute erano pagate con queste particolari monete, in base al servizio reso, raffigurato sulle stesse

Un tour che sfida il falso perbenismo della società borghese, che ha dato ai partecipanti la possibilità di guardare alla storia non più dalla prospettiva di personaggi importanti, ma da quella umile delle prostitute che si intrattenevano con i marinai nelle retrovie.

E in questo senso il bordello diventa un luogo di verità. L'individuo ha la libertà di dare sfogo ai propri impulsi animaleschi e ai desideri più perversi e la prostituta è la sola che può condurre l' a un piacere senza né limiti né pregiudizi, concedendo un attimo di passione al marinaio che non sa se tornerà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *