#Palermo. Da sabato il Corso di archeologia fenicio-punica
I Fenici frequentarono la Sicilia già nel primo millennio avanti Cristo. Intorno all'VIII secolo fondarono alcune colonie nella zona occidentale dell'Isola, tra tutte Mozia, Solunto e Palermo. Per molti secoli animarono il commercio e produssero arte e cultura. Nel 241 avanti Cristo i Romani occuparono la Sicilia, ma l'eredità culturale fenicio-punica rimane fino ai giorni nostri. Le vicende di questo popolo saranno raccontate durante il Corso di archeologia fenicio-punica.
Organizzato da SiciliAntica in collaborazione con il Parco archeologico di Himera e con il Museo archeologico Salinas di Palermo, il corso inizia sabato 7 marzo 2015 alle 16 e 30. Le lezioni si terranno presso l'auditorium del Liceo scientifico Nicolò Palmeri di Termini Imerese.
Anna Rita Zappulla, dirigente scolastico del Liceo Palmeri, Francesca Spatafora, direttrice del Museo Salinas, Agata Villa, direttrice del Parco di Himera e Alfonso Lo Cascio, di SiciliAntica presenteranno il corso. A seguire si svolgerà la prima lezione dal titolo: I fenici tra oriente e occidente.
Relatore sarà Gioacchino Falsone, docente di archeologia fenicio-punica presso l'Università di Palermo.
Il Corso è articolato in dieci lezioni si affronteranno i diversi ambiti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all'artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Sono previste, inoltre, le visite guidate ai più importanti centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto.
“Il Corso di archeologia fenicio-punicaè la terza tappa del percorso di studio archeologico promosso dall'Associazione. Dopo il Corso dedicato alla Preistoria di due anni fa e quello sulla Protostoria dello scorso anno, il seminario attuale – spiega Lo Cascio – racconta la presenza dei Fenici in Sicilia iniziata prima dell'VIII secolo a.C., con la creazione di alcune colonie nella zona occidentale dell'isola, e finita nel 241 a.C., con la vittoria dei Romani nella battaglia delle Egadi, che pose fine alla prima Guerra Punica e stabilì il definitivo abbandono dell'isola da parte dei Fenici. Per lunghi anni questo mondo è stato trascurato e ne sono stati sottovalutati gli effetti e i significati più profondi. Ma decenni di studi e campagne di scavo in diverse località dell'area mediterranea hanno contribuito a correggere l'idea che nel mondo antico i valori più alti e rappresentativi sono stati toccati soltanto dalla civiltà greco-latina, ma anzi, contributi e apporti innovativi a queste culture sono stati forniti dal mondo orientale, e in maniera non irrilevante dagli stessi Fenici” – chiude Lo Cascio.