Palermo. Appalti truccati a Misilmeri, due arresti
I carabinieri hanno arrestato stamattina Irene Gullo, capo ufficio tecnico dei comuni di Misilmeri e Altavilla Milicia, e l'ingegnere Paolino Ricciolo, libero professionista ed ex presidente di un consorzio che raggruppa tredici Comuni della provincia palermitana.
Secondo gli investigatori la Gullo, in qualità di capo ufficio tecnico di Misilmeri, avrebbe truccato alcuni appalti per favorire Ricciolo. Entrambi sono agli arresti domiciliari.
L'inchiesta è una tranche di un'operazione antimafia che in passato portò all'arresto di cinque persone e a un avviso di garanzia per l'ex sindaco di Misilmeri Piero D'Alì, del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cimò e del vicepresidente Gianpiero Marchese.
Tra i destinatari delle misure cautelari allora c'era stato anche Antonio Messicati Vitale, arrestato di nuovo nei giorni scorsi e ritenuto capo della cosca di Villabate e Vincenzo Ganci, candidato alle ultime elezioni al Consiglio comunale di Palermo.
Dopo il precedente blitz, il Comune di Misilmeri fu sciolto per mafia. Nel 2011 la Gullo fu allontanata dalproprio incarico e fu allora che il nuovo capo dell'ufficio tecnico del Comune si accorse delle irregolarità, avvertì l'assessorato, ma dovette poi cedere di nuovo il posto alla donna richiamata in servizio. Oltre ai due arresti, oggi sono stati emessi provvedimenti di interdizione nei confronti di alcuni professionisti della provincia di Palermo.
Aggiornamento 10.35
Nuovi particolari sull'operazione che riguarda i Comuni di Altavilla e Misilmeri. Le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Irene Gullo e Paolino Rizzolo sono state emesse dal Gip del Tribunale di Termini Imerese. I due sono accusati di associazione per delinquere, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa. Per otto professionisti sono scattate misure cautelari di interdizione, divieto temporaneo di esercitare la professione.
Secondo i carabinieri Irene Gullo, dirigente presso il Comune di Misilmeri con funzioni di direzione dell'Area IV lavori pubblici, avrebbe aggiudicato la progettazione di diverse opere a Paolino Rizzolo. La Gullo in particolare, per poter affidare direttamente la prestazione professionale, evitava la procedura con pubblicazione di un bando di gara, mantenendo artificiosamente basso il valore dell'incarico, così rimanendo al di sotto della soglia di 100.000 euro.
Nel mirino degli investigatori sono finite tante opere: l'affidamento del servizio di progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione della regimazione idraulica in contrada Piano Stoppa di Misilmeri, la progettazione dei lavori di restauro del “Castello dell'Emiro” di Misilmeri, la progettazione di un impianto sportivo su un terreno confiscato alla mafia presso il Comune di Misilmeri.
Per alcune opere, Gullo e Rizzolo dovranno rispondere anche di aver falsamente attestato l'appaltabilità e, dunque, la fattibilità delle opere, nonostante l'assessorato regionale al Territorio avesse rilevato che “la realizzazione di tali opere avrebbe potuto provocare dei fenomeni di esondazione del canale principale”.