Omicidio Manca: la Procura di Viterbo indaga Ingroia per calunnia

Attilio Manca. Secondo la Procura di Viterbo a distruggere il suo volto è stata la caduta accidentale sul telecomando.
Attilio Manca. Secondo la Procura di Viterbo a distruggere il suo volto è stata la caduta accidentale sul telecomando.

E' una morte scomoda quella di Attilio Manca. L'urologo barcellonese ucciso dalla mafia a Viterbo per nascondere le tracce della latitanza e delle coperture illustri di Bernardo Provenzano in provincia di Messina.

E visto che né la famiglia del medico ucciso barbaramente né i legali intendono arrendersi, l'ultimo colpo di scena della Procura di Viterbo è stato quello di accusare l'ex PM Antonio Ingroia di calunnia.
A raccontarlo alla stampa lo stesso Ingroia, insieme ai familiari dell'urologo. Che a luglio del 2003 operò a Marsiglia di tumore alla prostata il boss Provenzano e che per questo, la notte tra l'11 ed il 12 febbraio 2004, fu suicidato dalla mafia. Un mix letale di droghe e medicinali che da oltre 10 anni inspiegabilmente la Procura di Viterbo tenta di far passare come una morte per overdose.
“E' una cosa inaudita – ha dichiarato Ingroia in conferenza stampa- e mi riservo di adire le vie legali nei confronti del pubblico ministero Renzo Petroselli. Valuterò se denunciarlo solo al CSM o anche alla Procura. Mi recherò a Viterbo l'1 dicembre per essere interrogato”.
Senza mezzi termini Ingroia parla di “corto circuito giuridico”, di “una mostruosita' giuridica” e di un “fatto senza precedenti”. “Per la prima volta un avvocato è accusato per quello che ha dichiarato in un'udienza. Ma l'articolo 598 del Codice Penale contiene una causa di non punibilità per quanto i PM e i pubblici difensori rendono davanti all'Autorità Giudiziaria”.
Come ha spiegato lo stesso Ingroia, dal foglio presenze dell'ospedale di Viterbo dove Manca lavorava come urologo, risulta che dal 20 al 23 luglio e dal 25 al 31 luglio 2003 il medico non era in servizio e in quello stesso periodo Provenzano sarebbe stato a Marsiglia.
“Sicuramente Provenzano è stato sottoposto a visita di a Marsiglia il 26 luglio -ha dichiarato Ingroia. Su questa vicenda è in atto un'operazione di manipolazione di prove, depistaggio e di occultamento della verità. Le cose sono due: chi procede con un'informativa di garanzia per dichiarazioni rese in udienza o è un analfabeta del diritto o è in malafede”.
Il PM Petroselli ha ottenuto che alla famiglia Manca fosse negata la costituzione di parte civile nel processo, ma i genitori e il fratello di Attilio Manca non si sono arresi e hanno presentato il caso anche alla Commissione Nazionale Antimafia presieduta da Rosy Bindi che il mese scorso è stata a Messina.
La risposta è arrivata pochi giorni dopo, quando la Commissione Antimafia ha deciso di ascoltare il di Viterbo Alberto Pazienti e Petroselli. Attualmente sotto processo per la morte di Attilio c'è solo una , la romana Monica Mileti, accusata di aver ceduto la dose di droga letale. 
L'assenza di impronte nell'abitazione di Attilio Manca a parte quelle del cugino Ugo in bagno, il volto massacrato dell'urologo attribuito a una caduto sul telecomando, le ecchimosi sul corpo, i due buchi sul braccio sinistro (il medico era mancino), le numerosissime stranezze procedurali nelle ore successive alla morte, la casa perfettamente ripulita.
Nulla di tutto ciò ha minimamente insospettito i magistrati di Viterbo, che con ostinazione continuano a battere la strada della morte per overdose di un urologo che mai aveva dato segni di fare uso di stupefacenti. Intanto, a Barcellona Pozzo di Gotto la macchina del fango ha fatto il resto negli ultimi 8 anni, ma senza fare i conti con la fame di verità della famiglia di Attilio Manca.
mm

Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *