Omicidio Loris. La Procura ammette: “Dall’esame del DNA nessun riscontro”
“L'esame del DNA sotto le unghie del piccolo Loris non ha prodotto riscontri rilevanti”. Ad ammetterlo è il procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia.
Non dichiara altro, ma è chiaro che questa dichiarazione è tutta a favore di Veronica Panarello, indagata per l'omicidio del figlio Loris, 8 anni, ucciso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, il 29 novembre scorso.
Ieri Francesco Villardita, il suo avvocato, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro la misura di custodia cautelare in carcere, ma la risposta non arriverà prima dell'inizio dell'anno prossimo e la donna trascorrerà il Natale in carcere ad Agrigento, dove è appena stata trasferita.
La Procura di Ragusa sperava che le tracce rilevate sotto le unghie del piccolo fossero la chiave di volta per risolvere il caso, ma gli esami eseguiti non hanno dato alcuna indicazione in tal senso.
Gli inquirenti sono ancora convinti che a uccidere il bambino sia stata la madre e il responso negativo avuto oggi non sembra minare le loro certezze.