Oliveri, la guerra di Flora
Arrivano i tedeschi ma il sindaco li porta in altri paesi. Il gemellaggio tra Oliveri e Breitnau ha scatenato un mare di polemiche tra gli operatori economici del centro tirrenico e l'amministrazione comunale guidata da Michele Pino, che non è stato possibile rintracciare per avere dei chiarimenti. A farsi portavoce della delusione degli operatori economici locali è Flora Mondello, titolare della “Gaglio Vignaioli”, una delle principali realtà vitivinicole della zona, peraltro sempre presente durante i maggiori eventi di settore di richiamo nazionale ed internazionale. In discussione la decisione del primo cittadino di portare la delegazione tedesca a conoscere imprenditori di realtà vicine come Furnari, Patti e Barcellona e a stipulare con loro ordini e ratificare accordi commerciali, escludendo invece le aziende di Oliveri.
“Questo evento -spiega Flora Mondello- avrebbe potuto essere un'ottima vetrina per le realtà economiche del Comune e invece non ha avuto alcuna ricaduta all'interno del paese. La delegazione tedesca di Breitnau si è fermata qui dal 14 al 19 maggio scorso, ma nessuno di noi è riuscito ad incontrarli. Il rammarico e la delusione non sono solo miei ma anche di tutti quegli operatori economici e dei cittadini che non hanno partecipato agli eventi previsti nel programma, lamentando che la delegazione per niente ha interagito con il tessuto economico oliverese, privilegiando piuttosto escursioni a luoghi rappresentativi come Etna e Taormina. Non una degustazione è stata organizzata nelle nostre aziende, non uno dei nostri prodotti è stato presentato alla delegazione, che invece ha partecipato ad una degustazione nell'azienda vinicola di un paese vicino”.
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Flora Mondello, architetto che per amore del posto in cui è nata si è dedicata interamente alle attività della famiglia tralasciando la libera professione, ci tiene a sottolineare che la sua non è una protesta personale, perché coinvolge l'economia di tutto il paese. “Dall'inizio del secolo scorso diamo lavoro a moltissimi abitanti di Oliveri -racconta- anche perché noi assumiamo solo ed esclusivamente manodopera locale. Stiamo per piantare 3 ettari di Nocera (una qualità autoctona, ndr) e così arriveremo a 10 ettari coltivati a vite, produciamo 80 mila bottiglie l'anno, siamo presenti anche nel settore dell'olivicoltura, in quello edilizio ed in quello immobiliare, le nostre etichette sono tutte dedicate a momenti della cultura locale. Sinceramente, questa decisione di non farci incontrare la delegazione tedesca mi sembra incomprensibile. Quando vendo il mio vino, vendo anche un pezzo della nostra storia, ma forse questo non conta. Ho sempre ritenuto che l'economia non abbia colore politico perché determina il benessere di tutti, ma evidentemente c'è chi non la pensa così”.