No dei sindacati al PalaGiustizia nell’ex Ospedale Militare
Il secondo Palazzo di Giustizia nelle aree dell'Ospedale Militare di viale Europa? No, grazie.
I sindacati bocciano compatti l'ipotesi dell'amministrazione accorinti, accusano il sindaco di Messina di scarsa coerenza e spiegano perché.
“E' necessario fare chiarezza e sgombrare il campo da facili illusioni e false speranze che sono sbandierate come risolutrici per la soluzione del problema del PalaGiustizia che si trascina ormai da oltre un ventennio di chiacchiere -scrivono le RSU di Cgil, Cisl, Uil, Confsal, FLP e Intesa Difesa.
Già nel 2006 spiegammo al vicesindaco Antonio Saitta e alla Giunta comunale le motivazioni per le quali non era possibile puntare come prima opzione sull'area dell'Ospedale Militare di Messina.
A distanza di otto anni, aggiungiamo ulteriori motivazioni per chiarire al sindaco Accorinti e ad altri noti politici, che in virtù delle direttive impartite nell'agosto del 2012 dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola relativamente alle linee guida per il riordino della sanità militare in senso interforze e dalle successive disposizioni applicative impartite dallo Stato Maggiore della Difesa nell'ottobre dello stesso anno, il settore è stato oggetto di una profonda riorganizzazione, che ha visto il mantenimento in servizio nell'area della Medicina Legale di solo 7 DMML (Dipartimento Militare di Medicina Legale dell'Esercito, ndr) a Roma, Milano Padova, Messina, Cagliari, La Spezia e Bari e la soppressione di quelli di Torino, Plaermo, Firenze, Caserta e Chieti”.
Stando così le cose, il DMML di Messina (l'ex Ospedale Militare) ha assunto una connotazione interregionale interforze ed è il punto di riferimento di Sicilia e Calabria.
Una nota informativa spiega con chiarezza che “tutti gli idonei spazi infrastrutturali del DMML di Messina sono utilizzati per l'espletamento dell'attività medico-legale, nonché dell'attività sanitaria di supporto agli Enti Militari a livello interforze interregionale di stanza in Sicilia ed in Calabria. Nell' immediato il personale si sta prodigando a ricavare adeguati spazi per la collocazione dell'archivio del soppresso Ospedale Militare di Palermo, che si va ad aggiungere al materiale archivistico dell'Ospedale Militare di Messina (DMML) e del soppresso Ospedale Militare di Catanzaro”.
E' evidente quindi che l'ipotesi di utilizzare gli spazi dell'ex Ospedale Militare per il secondo Palazzo di Giustizia è del tutto campata in aria.
“Mentre in altre città dopo la soppressione delle strutture della Sanità Militare la deputazione e i rappresentanti delle Amministrazioni Locali sono intervenuti sul ministero della Difesa con interrogazioni parlamentari per scongiurarne la chiusura, soprattutto per le ricadute occupazionali -incalzano i sindacati- l'amministrazione di Messina, guidata dal sindaco pacifista, procede nel senso opposto, non curante del fatto che per la prima volta la città di Messina non solo non perde un' importante struttura, ma piuttosto si rafforza inglobando le competenze dei DMML di Palermo e di Catanzaro”.
Ma Cgil, Cisl, Uil, Confsal, FLP e Intesa Difesa accusano il sindaco di Messina di poca coerenza, ricordando come nel novembre del 2010, con lo slogan “La natura ci salverà” l'allora cittadino Renato Accorinti era stato il promotore dell'iniziativa che prevedeva la riconversione delle aree militari dismesse in parchi urbani e tra queste rientrava anche parte dell'ex Ospedale Militare.
Oggi invece, per la stessa area, il sindaco Renato Accorinti ha trovato la soluzione per il secondo Palazzo di Giustizia, sostenendo che “quell'area è utile perché vicina allo svincolo autostradale e con ampia possibilità di parcheggio”.
“Eppure -ricordano i sindacati- in occasione della visita di cortesia a Palazzo Zanca del Direttore del DMML di Messina, il colonnello Michele Tirico, il 22 luglio scorso, così come riporta il comunicato diramato dall'Ufficio stampa del Comune di Messina il sindaco ha registrato con piacere l'imminente ampliamento delle competenze dell'attuale Dipartimento Militare, che entro un anno assorbirà le mansioni svolte sino ad oggi da Palermo. Messina diventerà il punto di riferimento per Sicilia e Calabria per gli aspetti concernenti la medicina legale.
E per quanto riguarda l'ultima esternazione del sindaco (siamo alla ricerca della soluzione migliore e quella sembra essere condivisa davvero da tutte le parti), sarebbe davvero importante che il primo cittadino renda note le generalità di tutte le parti”.