Musica. Per il concerto inaugurale del Teatro Massimo di Palermo Zemlinsky e Skrjabin
PALERMO. Concerto inaugurale della stagione sinfonica 2018, in scena giovedì 8 febbraio alle 20.30 al Teatro Massimo Poemi dell'estasi. In programma la Lyrische Symphonie op. 18 di Alexander Zemlinsky, solisti il soprano Twyla Robinson e il baritono Albert Dohmen, e la Sinfonia n. 4 op. 54 Le poème de l'extase di Aleksandr Skrjabin. A dirigere il M° Gabriele Ferro. Le due composizioni condividono una fonte di ispirazione: il fascino dell'India. La prima fu composta nel 1923 su testi del premio Nobel Rabindranath Tagore e trae ispirazione dai versi del poeta bengalese per delineare un mondo di lussureggiante sensualità, dove la voce del baritono e quella del soprano si alternano.
La seconda, in cui Skrjabin pone l'attenzione sulla sensualità del suono, non tronca fino in fondo i legami con il genere al quale fin dal titolo rivendica l'appartenenza.
Alexander Zemlinsky e Aleksandr Skrjabin condividevano il nome di battesimo e l'anno di nascita, il 1871. Tanto la Lyrische Symphonie di Zemlinsky, che mette in musica sette poesie del premio Nobel bengalese Rabindranath Tagore, che la Sinfonia n. 4 Le poème de l'extase di Skrjabin traggono ispirazione dall'affascinante sensualità dell'India. Al momento della sua prematura morte Skrjabin progettava un viaggio sulle cime dell'Himalaya, dove voleva cercare ispirazione per la sua grande opera incompiuta, Mysterium.
La Lyrische Symphonie di Zemlinsky fu composta ispirandosi al modello di Das Lied von der Erde di Gustav Mahler. A sua volta poi la composizione di Zemlinsky ispirò, nel 1927, la Lyrische Suite di Alban Berg. Il legame tra Zemlinsky e Mahler riguarda anche la vita privata: Zemlinsky infatti aveva insegnato composizione alla giovane e affascinante Alma Schindler, innamorandosene perdutamente, ma nel 1902 Alma decise di sposare invece Gustav Mahler.