Musica. Al Vittorio Emanuele di Messina le colonne sonore di Nino Rota ne “La bella malinconia”
MESSINA. In scena al Teatro Vittorio Emanuele il 29 marzo alle 21 e il 31 marzo alle 17.30 lo spettacolo La bella malinconia di Giuseppe Ratti e Nanni Cristino su musiche di Nino Rota, con la voce recitante Maurizio Marchetti e l'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele diretta da Giuseppe Ratti. La produzione è dell'ente Teatro di Messina. Il viaggio nel mondo artistico del poliedrico compositore amato da Fellini, autore di musica classica, per il teatro e per il cinema si muoverà tra le colonne sonore di numerosi film. Da Il Gattopardo e La dolce vita a Otto e mezzo e Prova d'Orchestra, fino ad Amarcord e Il Padrino.
La musica di Nino Rota ha raccontato, insieme alle immagini girate da grandi registi come Visconti, Fellini, Scorsese, le storie e le emozioni di film indimenticabili come Il Gattopardo, La Dolce Vita, Il Padrino. Compositore raffinato, autore di sinfonie e numerose altre opere di musica colta, Rota riteneva che le colonne sonore non fossero semplicemente musica leggera e che non dovessero soffrire di alcun complesso d'inferiorità. La naturalezza e la modestia con le quali vi si dedicava, persuaso com'era che la musica non fosse determinante in un film, non gli hanno impedito di comporre alcune tra le pagine più belle e intense della musica del Novecento.
Il viaggio tra le colonne sonore di Nino Rota proposto da questo spettacolo intende riscoprirne la bellezza, la freschezza e la straordinaria forza espressiva, ma nello stesso tempo raccontare l'uomo, l'artista. Un uomo che, come diceva Fellini, “affascinava per la sua estrema disponibilità e nello stesso tempo per la sua totale assenza”, sempre circondato da un'aria distratta e un po' fatata. Alle più note composizioni da film, affidate all'orchestra, si intrecciano brevi scene, episodi, quadri narrativi affidati a una voce recitante che rievoca momenti della vita artistica di Rota e del suo rapporto con Fellini, che in alcuni momenti tratteggia immagini e riflessioni lasciandosi trasportare dalle suggestioni suggerite dalle note. Frammenti a tratti sognanti, pervasi di quella dolcezza che costituisce in fondo il tratto più riconoscibile del cinema felliniano e della musica di Nino Rota: una bella malinconia.